Poetry Therapy Italia

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Durante il viaggio sciamanico avvenuto il 2 dicembre del 2023, ideato e condotto da David Rossato, l’autore incontra il padre morto, il quale in forma di Aquila bianca gli dona il “Dodecalogo dell’aiuto”, per aiutarlo a lenire la sofferenza.

 

Restiamo così tanto tempo nello stato ordinario che da un certo punto in poi della nostra vita, crediamo che l’ordinario sia l’unica realtà esistente. Ma il periodo delle lunghe notti non può vincere. Siamo fuochi nel buio. Ogni cerchio è un fuoco. Sole invictus. Sole invitto (mai sconfitto). Come il tamburo è il cavallo dello sciamano (sciamanesimo mongolo), così le poesie sono animali di potere da cavalcare, seguire, ascoltare.

Prima di intraprendere il viaggio sciamanico nel Mondo di Sotto ho espresso due richieste fra loro unite: 1- Incontrare mio padre; 2- Domandargli “come posso meglio aiutare gli altri?” L’intenzione non è solo la direzione, essa è anche il timone.

Sono di fronte a Fratus, il mio platano bicentenario, tramite il quale da sempre accedo ai tre mondi sciamanici: il Mondo di Sotto, il Mondo di Sopra e il Mondo di Mezzo. Un liquido di mille colori scorre all’interno e all’esterno di Fratus. Il platano ora è tutto cavo. Penetro nel terreno prima gocciolando e poi come fiume. Anziché unirmi e scorrere nel grande fiume sotterraneo, come già era accaduto in altri miei viaggi sciamanici precedenti, mi infiltro e cado in forma di gocce in più cavità sotterranee. Le grotte sono sempre più ampie e io, in forma di numerose cascate che mi portano sempre più nelle viscere della terra, continuo a cadere finché giunto a un grande slargo, cado e scroscio come un’unica cascata.

Mi trasformo in essere umano. Ho ripreso le mie sembianze. Chiedo a un topolino bianco se è mio padre, mi comunica di no. Lo chiedo a un ghiro, dice di no. L’Aquila nera e marrone senza dire nulla mi fa capire che nemmeno lei è mio padre ma è stata inviata da lui. Mi fa capire che devo salire a cavalcioni alla base del suo collo e devo tenermi forte afferrando le sue piume. Deve mostrarmi qualcosa. Eseguo, fidandomi ciecamente. Dal cielo, l’aquila nera e marrone, mi mostra due eserciti in guerra. Mi fa capire che adesso sono palestinesi e israeliani, ma i due eserciti contrapposti sono simbolici di ogni esercito in guerra contro ogni altro esercito. Mi mostra la sofferenza e le sciagure della guerra. L’insensatezza della guerra non l’avevo percepita così manifesta. Mi consegna il seguente potere: se voglio aiutare gli altri, devo sempre assumere la giusta distanza e posizione rispetto alla guerra e al mondo sofferente. Bisogna volare alto, tenere una distanza, posizionandoci in cielo, come “Il falco alto levato”. L’Aquila fa chiaramente riferimento agli ultimi due versi della poesia "Spesso il male di vivere ho incontrato” di Montale: “era la statua nella sonnolenza / del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.” Poi mi riporta sulla terra ferma. L'Aquila nera con il piumaggio marrone intorno agli occhi ha detto di chiamarsi Guané. Da Guano.

Il primo comandamento me lo ha dato lui, mostrandomi semplicemente i fatti. Senza proferire alcuna parola mi ha comunicato: “Mantieni sempre la giusta distanza dalla sofferenza”. Poi Guané, l’Aquila nera e il piumaggio marrone inviata da mio padre, ha spiccato il volo. E laddove lei è balzato via, lì è atterrata un’Aquila bianca, le cui piume erano dello stesso bianco dei capelli di mio padre prima che morisse. Né lei né io dicemmo nulla. Era chiaro che padre e figlio stavano l’uno in forma umana e l’altro in forma di Aquila uno di fronte all’altro. Qui mio padre, talvolta attraverso immagini e simboli, talvolta telepaticamente, talvolta con una voce d’uomo che ho stentato a percepire come sua, tant’era sovrumanamente amorevole, mi ha comunicato gli altri undici comandamenti. Dopo avermi comunicato il quarto comandamento mi ha mangiato tutta la carne e le mie ossa sono divenute polvere.

Dodecalogo dell’aiuto

1- Mantieni sempre la giusta distanza dalla sofferenza
2- Sii fluido
3- Becca e mangia il tuo cuore per aprirlo
4- La tua morte è già con me
5- Accogli tutto
6- Quel che non sai accogliere è il pezzo del tuo cuore che non hai ancora mangiato
7- Non avere fretta
8- Non perdere mai la voglia di giocare con complicità
9- Cura con amorevolezza
10- Il tuo cuore è avvolto e protetto dal cuore del Padre
11- Tu sei il nidiaceo del Padre, così come il Padre lo è per te
12- Arriva sempre il tempo del ritorno. Lì zampilla

Questo mio viaggio è avvenuto il 2 dicembre del 2023, durante il Seminario base di core shamanism, Il risveglio dello sciamano interiore, ideato e condotto da David Rossato.

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Il seguente Decalogo mi/ci è stato donato nel Mondo di Sopra dalla “Madonna della sorgente nella grotta”. Detto così potrebbe suonare molto strano e non potrebbe che instillare scetticismo se non rifiuto. In effetti anche a me farebbe lo stesso effetto se leggessi una frase del genere. Tuttavia possiamo avere una spiegazione razionale: l’energia quand’è pura si presenta a noi nella forma che la nostra cultura, individuo e popolo che sia, può meglio comprendere.

Non è comunque né la sede per sviluppare ulteriori dissertazioni né è importante in questa sede (ma anche in altre) discutere sul credere o non credere a fatti simili, né ha senso voler convincere qualcuno sulla verità o meno di un’esperienza vissuta che qui non intende avere alcuna pretesa se non la volontà di riportare un’esperienza vissuta. Manterrei invece il focus sulla bontà salutare o meno del testo ricevuto in dono. Ognuno ne attribuisca il valore e lo impieghi come meglio ritiene.

La “Madonna della sorgente nella grotta”, non è una Madonna qualunque. Esiste e ancora oggi resiste. Corrisponde infatti, anche se nel viaggio sciamanico mi è apparsa nella grotta in altezza decuplicata, a una statuetta della Madonna, anch’essa protetta da una grotta, presente in un angolo della corte in cui sono cresciuto. In quel cortile abita la mia infanzia.

Ho compiuto molti viaggi sciamanici nel Mondo di Sopra ma questa è stata la prima volta che l’ho incontrata. Il varco della grotta era collocato in un punto molto alto della Montagna Sacra che visito spesso quando compio i viaggi nel Mondo di Sopra. Non mi ero mai spinto così in alto. L’antro di accesso alla grotta era ampio, di una forma così aperta che pareva quasi invitasse a entrare. La terra su cui camminavo era di sabbia battuta. Mentre mi addentravo i gocciolii dell’acqua creavano un atmosfera sospesa, era come se parlassero un alfabeto rarefatto. Immerso in questo paesaggio musicale sono arrivato a quella che mi apparse da subito come il luogo sommo dell incorruttibilità. Tutta la volta della grotta era illuminata da una enorme pozza d’acqua sorgiva che arrivava a lambire i piedi della Statua della Madonna, che sentivo imporsi su di me non tanto per l’altezza, ma per la bellezza interiore che emanava.

Purificato da quel luogo e dalla sua presenza la “Madonna della sorgente nella grotta” mi/ci ha donato un decalogo che va considerato come un sentiero per danzare uniti con la vita.

Sentiero dell’unione danzante

1- Sii una torcia che cammina nel buio
2- Dona la cecità dei poeti
3- Sii acqua senza occhi, solo acqua
4- Una renna dona tutto di sé
5- Non c’è finestra chiusa che non si possa aprire
6- Metti il piede dove sai
7- Ogni tua parola sia un bacio sulla fronte
8- Il tuo cuore danzi sulla punta della montagna
9- Sii un albero infuocato dalle scintille roteanti
10- L’unione è unione se danza

Questo viaggio è avvenuto domenica 15 dicembre del 2024, durante il laboratorio intensivo per la formazione di Poetaterapeutə. Il cerchio è stato, condotto da David Rossato.

 

 


 

Dome Bulfaro Foto Dino Ignani Rimini 2016

Dome Bulfaro (1971) poeta, performer, artista visivo, editore, docente di Poesiaterapia e formatore, si dedica alla poesia (di cui si sente un servitore) e all’arte ogni giorno dell’anno. È uno degli autori italiani più attivi e decisivi nel divulgare e promuovere la poesia performativa ed è il principale divulgatore in Italia della Poetry Therapy/Poesiaterapia.
Ha fondato ed è direttore di Poetry Therapy Italia (2020),  rivista di riferimento della Poesiaterapia italiana. Ha fondato e dirige (con Simona Cesana) PoesiaPresente – Scuola di Poesia (2020, Monza), prima scuola italiana di poesia performativa, scrittura poetica e poesiaterapia, prima in Italia a proporre corsi di formazione per Facilitatori/ici in Poesiaterapia.
Dal settembre del 2024 fa parte del board del Journal of Poetry Therapy (USA); nell’ottobre 2024 ha preso parte alla 1st European Biblio/Poetry Therapy conference 2024 (Budapest) come referente per la Poesiaterapia italiana. 
(Foto Giuseppe Ruscigno)
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