L’esperienza con l’ecopoesia e la poesia rituale (Soma)tica di CAConrad, nelle risoposte inviate a Tania Haberland lo scorso giugno 2021 da Seattle, Stati Uniti.
Come e quando hai iniziato a impegnarti con il movimento dell’Ecopoesia?
Ero un eco-poeta prima di sapere di esserlo e credo che molti poeti direbbero lo stesso parlando di sé e del proprio lavoro. Le prime poesie lette nell’infanzia erano di Emily Dickinson e lei era un’alta sacerdotessa di api, del trifoglio e di altre spirali naturali di vita.
Lei metteva le sue mani nella terra ogni volta che poteva, prendendosi cura di bulbi e radici.
Ho realizzato un rituale di poesia (Soma)tica per onorarla.
Prima di morire, nel 1886, aveva piantato diversi alberi che ora si protendono sopra il tetto di casa sua ad Amherst, in Massachusetts. Questi alberi sono gli ultimi esseri viventi ad averla conosciuta quando era in vita. Gli umani che lei ha conosciuto erano tutti troppo deboli per vivere così a lungo. Ho raccolto in un vaso del terreno alla base degli alberi per portarlo a casa e spalmarlo sul mio corpo per tre giorni. Questo rituale ha rigenerato il mio spirito!
La mia giovinezza si è svolta nella campagna profonda, dove gli animali selvatici sovrastano in numero gli esseri umani. Dal 1988 sono vegano, ma sono cresciuto cacciando e ho trascorso molte ore con il mio cane Whisper nei prati e nelle foreste, e avevo sempre un piccolo quaderno con me. Ho realizzato un rituale di poesia (Soma)tica rendendo onore alla mia relazione con Whisper nel mio nuovo libro Amanda Paradise.
Il mio amico Jonathan Skinner ha iniziato a pubblicare la rivista Ecopoetics più di vent’anni fa, riunendo molte comunità differenti.
La sensazione è quella di una celebrazione sempre mutevole per forgiare nuove e migliori relazioni con il mondo naturale. Sono grato per il suo costante lavoro nello sviluppo di queste connessioni.
Quali contributi può dare l’Ecopoesia alla relazione tra esseri umani e natura?
Da quasi 9 anni ormai, vivo on the road, viaggiando per insegnare ed esibirmi.
Attraverso i social media contatto poeti in altre città e paesi per incontrarli. Alcuni anni fa questi incontri si sono evoluti in qualcosa che io chiamo “Poetry Commons”.
L’idea è infatti quella di incontrare i poeti nei parchi pubblici di tutta l’America, condividendo poesia, cibo, conversazioni e facendolo all’aperto, con animali, alberi e piante. Non è stato possibile farlo nel 2020, ovviamente, ma torneremo a incontrarci.
L’intenzione è quella di creare, nel corso di una giornata, differenti opportunità: ad esempio se i poeti arrivano sul tardi, verso le 16.00, si condivide cibo, poesia e conversazione; oppure possono arrivare a pranzo, e allora effettueremo un rituale di poesia (Soma)tica con la struttura del parco, e scriveremo insieme.
Se arrivassero alle 11 di mattina, allora passerremo un’ora raccogliendo i rifiuti nel parco e useremo poi questa “spazzatura” per il nostro rituale. Questo includere i rifiuti è un omaggio alla poetessa Allison Cobb, che ha scritto uno straordinario nuovo libro intitolato Plastica: un’autobiografia. Quando eravamo entrambi tra i relatori alla conferenza di Ecopoesia di Berkeley, anni fa, lei fece questa notevole presentazione che includeva la raccolta dei rifiuti in giro per il campus universitario un'ora prima dell’evento. Poi ci offrì una spiegazione della “spazzatura” raccolta, gran parte della quale era plastica, davvero brillante e poetica, parlandoci della vita futura di questi materiali di scarto.
Una delle prime minacce al fragile ecosistema del nostro pianeta è stata la nascita del monoteismo. Sono cresciuto ascoltando il clero dire che Dio ci aveva dato il pianeta, e che quindi apparteneva a noi e potevamo farne ciò che ci pareva.
Le conseguenze di questo pericoloso concetto adesso sono intorno a noi, a partire da quella violenta negligenza dovuta all’esserci concentrati sul Paradiso. Quando un altro mondo, il Paradiso, o Marte, diventa più desiderabile, tutti gli esseri viventi sul pianeta Terra dovrebbero temere gli umani.
La poesia compie potenti e ingegnose incursioni per cambiare le persone, una tecnologia antica che può alterare la narrazione monoteistica del “dominio su”, come il possesso planetario.
In quali modi la Bibbia ci chiede di essere dei buoni custodi del nostro pianeta?
Questo terreno comune sembra piuttosto urgente ora!
Come queer, non tocca a me parlare con loro (il clero, NdR) di queste cose.
Ho scritto poesie grazie a rituali di poesia (Soma)tica che hanno implicato il confronto pubblico con le leggi anti-trans e anti-queer negli Stati Uniti.
È un assalto costante, con leggi presentate quest’anno in tutta la nazione sempre più restrittive , leggi che ci dicono che siamo subumani.
Questa tirannia è iniziata con la Chiesa, e continua, con alti tassi di omicidi e suicidi tra le persone LGBTQ che lo dimostrano.
La vergogna della carne è una componente significativa dell’Ecopoesia per me. Il disprezzo e l’oltraggiosa violenza contro il pianeta per riservarsi un posto in Paradiso sono radicati nel paesaggio naturale e fisico del corpo umano.
La profonda vergogna del corpo deriva direttamente dalla Chiesa. La vergogna persino dei nostri odori, perché crediamo di non essere animali e che l’animale sia inferiore all’uomo. La Chiesa insiste che i corpi umani obbediscano alle regole del desiderio e del comportamento, e ciò che resta fuori è considerato un inaffidabile e stupido animale. Noi queer siamo stupidi animali per molti cristiani, e dobbiamo sopportare la loro violenza finché non ci troviamo a farci da riparo l’un l’altro. Per il resto delle nostre vite staremo a sbrogliare il groviglio del corrosivo impatto del monoteismo sull’immaginazione umana.
La violenza eterosessuale e l’ecoterrorismo sono una prova che il monoteismo deve cambiare. Le loro credenze non tramonteranno presto, perciò dobbiamo capire dove sono più deboli, così da far salire tutti a bordo e lavorare insieme per prenderci cura del nostro pianeta finché siamo ancora in tempo.
A quali principi dell’Ecopoesia sei più legato? E perché?
Nell’ultimo mezzo secolo gli esseri umani sono riusciti a distruggere il 70% delle creature selvatiche su questo pianeta. Ci siamo impegnati molto, distruggendo le tane sotterranee dei cani della prateria per costruire l’ennesimo supermercato, o favorendo l’estinzione dei piccoli uccelli della costa della Florida a causa del cambiamento climatico.
Ornitologi come Sue Anne Zollinger credono che i lamenti degli uccelli fossero più rumorosi durante la pandemia, ma la risposta è che erano gli umani a essere più silenziosi. Gli uccelli hanno avuto la possibilità di ascoltarsi meglio tra loro quando noi umani siamo stati rinchiusi nelle nostre case per un anno. Si crede infatti che la diminuzione della popolazione di uccelli sia parzialmente dovuta al fatto che non siano in grado di localizzarsi l’un l’altro per riprodursi e deporre le uova.
I suoni delle nostre ecologie in rovina sono il focus del mio nuovo libro Amanda Paradise. Per molti anni ho viaggiato attraversando in auto gli Stati uniti per insegnare ed esibirmi. Ovunque andassi mi sdraiavo per terra e inondavo il mio corpo con le registrazioni di animali recentemente estinti. Questo rituale di poesia (Soma)tica si interessa della vibrazionale assenza del selvaggio.
Quando lo performo, il rituale restituisce momentaneamente la musica degli scomparsi all’aria, al corpo e alla terra.
§
what would it take to
kill the imagination
it is important to
wonder what
our enemies
are already
thinking
you are
so much
blood I
love you
your force
the force
of blood
we give
our thanks
to the engineer
of this meadow
can you hear how it is
flowing through our
door flooding a
better word
sections of
the day peel
away to our
curative
vigor
we were going to be okay
we just did not know it at the time
•
cosa servirebbe per far
fuori l’immaginazione
certo è importante
domandarsi cosa
i nostri nemici
stanno già
pensando
tu sei
così tanto
sangue io
ti amo
la tua forza
la forza
del sangue
noi diamo
il nostro grazie
all’ingegnere
di questo prato
puoi sentire come sta
scorrendo per la nostra
porta inondando una
parola migliore
sezioni della
buccia del giorno
via per il nostro
curativo
vigore
noi saremmo stati bene
solo che non lo sapevamo allora
§
he said
breathe like you
read your poems
what the hell
does that mean
then suddenly
I'm breathing it
look at our hands
baked into being
by a fleeting magic
bark with dogs to let
the neighborhood know
you can go to
the address
knock all you want
no one is there now
where the exit signs
are burned out
the preexisting
condition is
not cancer
but the
glass of
polluted
drinking
water
•
ha detto
respira come te
leggi le tue poesie
cosa diavolo
vuol mai dire
poi d’un tratto
lo sto respirando
guarda queste mani
al forno nell’essere
da una magia fugace
abbaia con i cani per
fare sapere a tutti i vicini
che puoi andare
all’indirizzo
bussa quanto credi
nessuno vi è adesso
dove i segnali d’uscita
sono bruciati
la preesistente
condizione
non è cancro
ma è il
bicchiere
di infetta
acqua
da bere
§
to
desire
the world
as it is
not as
it was
falling
feather
attaches
to new life
for a moment
when the hammer
approached we thought
is that thing coming this way
we are the fractal
drop to hear
our own
harmonics
in the muffled
underground
hum of seeds
•
volere
il mondo
com’è
e non
com’era
cadendo
la piuma
si attacca
alla nuova vita
per un momento
appena il martello
si avvicinò ci chiedemmo
sta venendo in questa direzione
noi siamo la frattale
goccia da sentire
le nostre
armoniche
nell’ovattato
sotterraneo
brusio di semi
A cura di Dome Bulfaro, Patrizia Gioia e Tania Haberland.
Traduzioni di Pietro Gambino.
CAConrad lavora con la poesia e il rituale dal 1975.
Ha ricevuto una sovvenzione da Creative Capital, una fellowship con Pew, il premio letterario Lambda, e il premio per i libri della rivista Believer. Insegna alla Columbia University di New York e al Sandberg Art Institute di Amsterdam.
(foto Alice Wynne)