Poetry Therapy Italia

26 marelli 

Nel periodo del Romanticismo la natura gioca un ruolo fondamentale, non solo come espressione dei sentimenti, ma anche come luogo terapeutico nel quale fermarsi e rimanere per curare le ferite del Poeta. Una piccola antologia.

William Wordsworth

To My Sister

It is the first mild day of March:
Each minute sweeter than before,
The red-breast sings from the tall larch
That stands beside our door.

There is a blessing in the air,
Which seems a sense of joy to yield
To the bare trees, and mountains bare,
And grass in the green field.

My Sister! ('tis a wish of mine)
Now that our morning meal is done,
Make haste, your morning task resign;

Come forth and feel the sun.

Edward will come with you, and pray,
Put on with speed your woodland dress,
And bring no book, for this one day
We'll give to idleness.

No joyless forms shall regulate
Our living Calendar:
We from to-day, my friend, will date
The opening of the year.

Love, now an universal birth,
From heart to heart is stealing,
From earth to man, from man to earth,
– It is the hour of feeling.

One moment now may give us more
Than fifty years of reason;
Our minds shall drink at every pore
The spirit of the season.

Some silent laws our hearts may make,
Which they shall long obey;
We for the year to come may take
Our temper from to-day.

And from the blessed power that rolls
About, below, above;
We'll frame the measure of our souls,
They shall be tuned to love.

Then come, my sister I come, I pray,
With speed put on your woodland dress,
And bring no book; for this one day
We'll give to idleness.

A mia sorella

È questo il primo giorno mite di marzo,
più fragrante di momento in momento,
col pettirosso che cinguetta in cima al larice
che sorge accanto alla nostra casa.

Aleggia nell'aria una benedizione
che sembra infondere un senso di gioia
agli alberi spogli, alle nude montagne
ed ai verdi campi erbosi.

Sorella mia! Ho un desiderio:
ora che la nostra colazione è terminata,
fai presto, lascia le tue faccende mattutine,
e vieni fuori a goderti il sole.

Edward verrà con te, e ti prego,
presto, metti il tua abito silvestre,
e non portar libri, ché questo giorno
noi lo dedicheremo al riposo.

Nessuna tetra parvenza sarà legge
per il nostro vivente calendario:
da oggi, amica mia, data per noi
l'inizio dell'anno.

Amore, che ora ovunque rinasce,
migra furtivo di cuore in cuore,
dalla terra all'uomo, dall'uomo alla terra,
– è questa l'ora dei sentimenti.

Ora un momento potrà darci di più
di cinquant'anni di ragionamenti;
le nostre menti succhieranno da ogni poro
lo spirito della stagione.

Poche tacite leggi si daranno i nostri cuori
cui prestare lunga obbedienza;
per l'anno avvenire prenderemo
l'esempio da quest'oggi.

E dal beato potere che aleggia
d'intorno, quaggiù e su in cielo,
trarremo la misura delle anime nostre,
accordandole alla nota d'amore.

Orsù vieni, sorella mia! Vieni, ti prego,
presto, mettiti il tuo abito silvestre,
e non portar libri, che questo giorno
noi lo dedicheremo al riposo.

Samuel Taylor Coleridge

To Nature

It may indeed be fantasy when I
Essay to draw from all created things
Deep, heartfelt, inward joy that closely clings;
And trace in leaves and flowers that round me lie
Lessons of love and earnest piety.
So let it be; and if the wide world rings
In mock of this belief, it brings
Nor fear, nor grief, nor vain perplexity.
So will I build my altar in the fields,
And the blue sky my fretted dome shall be,
And the sweet fragrance that the wild flower yields
Shall be the incense I will yield to Thee,
Thee only God! and thou shalt not despise
Even me, the priest of this poor sacrifice.

Alla Natura

In effetti potrebbe essere una fantasia, quella in cui io
cerco di estrarre da tutte le cose create
la gioia profonda, accorata, intima che si avvinghia strenuamente;
e traccio nelle foglie e nei fiori che mi giacciono intorno
lezioni d’amore e sincera pietà.
Lascia che sia; e se il vasto mondo ruotasse
nella falsità di questo credo, non porterebbe con sé
né paura, né dolore, né vana perplessità.
Allora costruirò il mio altare nei campi,
e il cielo azzurro sarà la mia cupola traforata,
e la dolce fragranza che il selvaggio fiore sprigiona
sarà l’incenso che offrirò
a te unico Dio! E tu non lo disprezzerai
né lo farò io, sacerdote di questo povero sacrificio.

Jean-Jeacques Rousseau

Les rêveries d’un promeneur solitaire

Le bruit des vagues et l’agitation de l’eau, fixant mes sens et chassant de mon âme toute autre agitation, la plongeaient dans une rêverie délicieuse, où la nuit me surprenait souvent sans que je m’en fusse aperçu. Le flux et le reflux de cette eau, son bruit continu, mais renflé par intervalles, frappant sans relâche mon oreille et mes yeux, suppléaient aux mouvements internes que la rêverie éteignait en moi, et suffisaient pour me faire sentir avec plaisir mon existence, sans prendre la peine de penser.

Lo sciabordio delle onde e l’agitazione dell’acqua, fissando i miei sensi e cacciando dalla mia anima qualsiasi altra agitazione, la gettavano in uno stato onirico delizioso, in cui la notte mi sorprendeva spesso senza che me ne accorgessi. Il flusso e riflusso di quell’acqua, il suo suono continuo, ma ingrossato a intervalli, colpendo incessantemente il mio orecchio e i miei occhi, supplivano ai movimenti interni che quella fantasticheria spegneva in me, e bastavano a farmi sentire con piacere la mia esistenza, senza nemmeno dover pensare.

John ​​Keats

Sleep and Poetry

What is more gentle than a wind in summer?
What is more soothing than the pretty hummer
That stays one moment in an open flower,
And buzzes cheerily from bower to bower?
What is more tranquil than a musk-rose blowing
In a green island, far from all men’s knowing?
More healthful than the leafiness of dales?
More secret than a nest of nightingales?

Sonno e poesia

Cosa potrebbe esserci di più dolce di una brezza estiva?
Più rilassante del bellissimo ronzio
che indugia su un fiore che sboccia,
e si nutre con gioia da una pergola all'altra?
Cosa potrebbe esserci di più tranquillo di una rosa canina che si apre
Su un’isola di verde, dimenticata da tutti gli uomini?
Più benefico delle valli avvolte nel fogliame?
Più segreto del nido di un usignolo?

 


 

anna castellariAnna Castellari Nata in Friuli, ha studiato traduzione e interpretazione all’università di Trieste, si è laureata in spagnolo con una tesi-traduzione di un libro per adolescenti, Violeta en el País de Nunca Jamás, di María Eleonora Sánchez Puyade, e si è trasferita a Milano per amor dei libri. Appena arrivata si è unita all’associazione Mille Gru e ha iniziato a muovere i primi passi nell’editoria per l’infanzia come redattrice e traduttrice. Dal 2016 insegna – presso la struttura carceraria di Bollate – francese e spagnolo nelle scuole superiori. Nella scuola tenta di applicare una didattica “umanistica” e umana, in cui l’alunno è al centro e l’insegnante è un suo accompagnatore nella conoscenza e nell’educazione. Per Mille Gru si occupa della parte editoriale per l’infanzia, rivede le bozze dei libri, cura i contenuti web e social, di laboratori con i bambini, nei centri di cura e nelle biblioteche.

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