Poetry Therapy Italia

Anche quest'anno l’edizione del corso propedeutico di poesiaterapia – dedicata al ruolo e all’utilizzo della metafora – ha suscitato ampio interesse, numerosi sono stati i nuovi iscritti, ma si è anche consolidata una “comunità di partecipanti”, che per il secondo anno si sono incontrati per condividere le proprie esperienze personali e testimoniare la necessità di una formazione continua.

 

Si è conclusa lo scorso mese di maggio l’edizione 2023 del “Corso di poesiaterapia, propedeutico alla pratica”, il percorso breve di alta formazione per futuri poeti terapeuti organizzato da Mille Gru.

A differenza della prima edizione, che aveva avuto un carattere introduttivo, quest’anno è stato scelto come filo conduttore il ruolo e l’uso della metafora e di altre figure retoriche, nella pratica della poesiaterapia, biblioterapia e filosofia della narrazione. La formula didattica, invece, è rimasta la stessa, lezioni online, tenute da docenti italiani e stranieri si sono alternate a laboratori in presenza presso il PoesiaPresente LAB di Monza. Durante ogni incontro, alle lezioni teoriche, sono sempre state accompagnate da letture, attività di scrittura e condivisione, ma anche attività motorie, nel caso dei laboratori.

Il focus del corso è stato approfondito e declinato sia all’interno di moduli di lezioni on line: “Le figure retoriche in poesiaterapia, biblioterapia e filosofia della narrazione”, “La metafora in poesiaterapia, psicoterapia e nelle Medical Humanities, “Leggere e scrivere in poesiaterapia: le forme brevi” sia di laboratori di più ampio respiro, sviluppatasi nell’arco di un fine settimana: “Di larghe vedute”, “Essere Voce, Essere Poesia” e “La metafora come realtà parallela”.

Nell’ambito della lezione incentrata sulle figure retoriche nelle pratiche di poesiaterapia, Dome Bulfaro e Paolo Maria Manzalini hanno affrontato il tema della paura, ricordando la sua funzione fondamentale e come sia possibile rielaborarla e trasformarla con la poesiaterapia. Marco Dalla Valle ha illustrato le caratteristiche delle figure retoriche nei testi durante le sedute di biblioterapia e il loro impatto attraverso il suono, l'effetto immaginativo e il movimento emotivo. Compito di Irene Monge è stato, invece, comunicare le strategie per raggiungere il vero obiettivo della filosofia della narrazione: prendersi cura dell’unicità delle persone e delle storie di vita.

Nel modulo dedicato alla metafora nella poesiaterapia, psicoterapia e Medical Humanities, Judit Béres ha spiegato l’uso delle numerose carte associative metaforiche – le OH, le Bear Feeling Cards, le Mother Nature cards e le carte Dixit – che tanta diffusione stanno avendo recentemente. Luca Buonaguidi ha, invece, fatto una breve ricognizione delle incredibili vicende dell’ispirazione poetica, dalla comparsa dei primi uomini al momento in cui alcuni pionieri hanno intravisto la possibilità di utilizzare la metafora anche all’interno di alcuni percorsi di psicoterapia. Guenda Bernegger e Claudio Mustacchi hanno parlato della metafora come cura del linguaggio da una prospettiva diversa, quella delle Medical Humanities che mostrano come la letteratura sia un grande serbatoio a cui attingere per coltivare la propria competenza narrativa e poetica.

Un modulo a sé stante è stato dedicato alla pratica di scrittura “Leggere e scrivere in poesiaterapia: le forme brevi”, all’interno del quale Dome Bulfaro ha sottolineato il ruolo terapeutico decisivo, che, al pari del significato del testo, svolgono anche gli aspetti analogici e prosodici della poesia, dedicando particolare risalto anche alla metodologia sviluppata da Nicholas Mazza, uno dei pionieri della poetry therapy.

Per quanto riguarda i laboratori in presenza, Sara Della Giovampaola ha mostrato l’approccio psicofisiologico clinico e ha indagato la metafora per scoprire gli effetti del linguaggio sul corpo, soffermandosi, attraverso esperienze pratiche guidate, sui distretti corporei del collo e dei piedi, sui loro dolori e su tutto ciò che metaforicamente ci suggeriscono.

Valeria Rossi assieme a Dome Bulfaro ha, invece, accompagnato i partecipanti alla scoperta delle potenzialità della voce e dell’energia della parola che cura tutto il corpo, mostrando come risalire il torrente sotterraneo del suono della voce e a contenerlo nel corpo che è il suo letto; Dome Bulfaro, in particolare, ha anche illustrato e, fatto sperimentare, le prime tecniche di massaggio poetico.

Gabriele Marciano ha, infine, proposto un laboratorio di poetizzazione per esplorare il campo metaforico, creato attraverso la poesia. Un percorso che ha permesso di guardarsi, mutando prospettiva, diventando consapevoli sia della propria "postura esistenziale", sia del carattere del proprio sguardo su se stessi.

Molto alta è stata anche quest’anno la partecipazione di operatori che lavorano in ambiti sociali, sanitari, educativi, culturali, docenti, psicologi, psicoterapeuti, educatori, counselor... ma anche di appassionati di poesia. Numerose sono state le persone che per la prima volta si sono approcciate al corso, ma si è anche consolidata una “comunità di partecipanti”, che per il secondo anno si sono incontrati per condividere le proprie esperienze personali e testimoniare la necessità di una formazione continua.

Per gli interessati è possibile consultare il programma del corso qui

 

 


 

simonetta de donatisSimonetta De Donatis frequenta dal 2013 il corso di Teatropoesia tenuto da Dome Bulfaro presso la Scuola del Teatro Binario 7 di Monza ed è una dei componenti dei cori “poetici”: CoroDiverso e PoetiCanti.
Per Mille Gru segue dal 2018 vari progetti didattici, editoriali e culturali.
» La sua scheda personale.