Poetry Therapy Italia

Il confronto tra quattro diversi Codici etici di Biblio/poesiaterapia – IFBPT (USA), iaPOETRY (USA), LAPIDUS (UK) e YAHAH (Israele) – mette in luce le peculiarità di ognuno e apre a riflessioni sul ruolo che questi codici svolgono nel raggiungimento del benessere, sia del paziente sia degli stessi operatori.

 

Qual è il codice etico che un biblio/poetaterapeuta dovrebbe seguire?

Per rispondere a questa domanda sto leggendo numerosi Codici di associazioni/enti/gruppi che si occupano non solo di arti terapie, ma anche più un generale di salute, benessere, educazione. Fra questi pongo a confronto quattro Codici etici di Biblio/poesiaterapia – IFBPT (USA), iaPOETRY (USA), LAPIDUS (UK) e YAHAH (Israele) – mettendo in luce le peculiarità di ognuno e avviando riflessioni sul ruolo che questi codici svolgono nel raggiungimento del benessere, sia del paziente sia degli stessi operatori.

Più realista del Re

I codici etici di una categoria professionale legati alla cura nascono, generalmente, dall’esigenza di regolamentare deontologicamente la condotta quotidiana dei propri membri. La comune caratteristica di questi particolari codici nel voler normativizzare i doveri dei propri membri più che i loro diritti, è indice di quanto le responsabilità individuali dei singoli membri siano fondamentali e di quanto debbano essere sempre percepite come tali (non solo dai membri ma anche dalla società), all’interno e all'esterno della categoria, nei rapporti con pazienti/utenti, colleghi, datori di lavori, altri professionisti, comunità e, nel caso di associazioni internazionali, Paese in cui si opera.

Questo principio riscontrabile in codici etici come ad esempio quello dei medici o quello degli psicologi, ovvero di categorie volte alla salute riconosciute giuridicamente e socialmente dallo Stato italiano, deve valere a maggior ragione nei casi di quelle categorie affini, come sono quelle delle arti terapie, in particolare le ultime arrivate: la biblioterapia e la poesiaterapia. In buona sintesi, il biblio/poetaterapeuta, in Italia ma anche negli USA, è chiamato ad essere più realista del Re.

Come i travetti di un binario

I punti normativi di un codice etico, come i travetti di un binario, sono volti a uniformare e guidare tutti i suoi membri, nella condivisione di una precisa pratica morale, a procedere nella direzione della stessa meta: il benessere del paziente, il quale è profondamente intrecciato al benessere della categoria. Questo significa che questi codici etici, nascono certamente per tutelare il paziente/utente, ma per attuare questo intento, devono necessariamente tutelare e incrementare la credibilità e il valore sociale, reale e simbolico, della categoria stessa. Non a caso, sempre avanzando nell’analisi in questa doppia ottica, questi codici etici contengono al loro interno obblighi per i membri relativi all’aggiornamento professionalizzante col fine di aumentare la qualità professionale offerta e quindi di conseguenza aumentare lo status sociale dell’intera categoria.

Questi tipi di codici etici sorgono su basi empiriche e modellano la propria deontologia[1] e dottrina su esperienze e fatti encomiabili ma ancor di più da biasimare, laddove il comportamento si discosta dal codice, come ad esempio, come si dice in quello di LAPIDUS (vedi sotto) “senza mai sfruttare un cliente in alcun modo, comprese, ma non limitandosi alle questioni finanziarie e sessuali”. Ma non solo, funziona – come si afferma nel “preambolo” della IFBPT – “come base per il giudizio di questioni di etica quando si presume che la condotta dei terapeuti della biblio/poesia e dei facilitatori di poesia applicata si discosti dagli standard espressi o impliciti in questo codice.” (dal sito della IFBPT: https://ifbpt.org/code-of-ethics/)
Le associazioni che svolgono il ruolo di rappresentanza di categoria hanno infatti un Comitato etico chiamato a giudicare tali comportamenti.

Nel punto relativo al Codice etico IFBPT si possono notare veti espliciti verso comportamenti considerati anti professionali, che al membro in torto non lasciano scappatoie a ingenui alibi come l’appellarsi al fatto che non si sapesse o all’aver agito in base alla propria etica personale:

I membri della comunità della biblio/poesia non usano i loro rapporti professionali con clienti o tirocinanti per favorire il proprio interesse, in contrasto con l'interesse del cliente o del tirocinante. Incoraggiare un cliente o un tirocinante a partecipare all'impresa commerciale del professionista, all'impresa commerciale di un parente o di un amico, a una campagna sociale o politica o a una misura di advocacy non è etico. Fornire terapia a un tirocinante, tranne che in una situazione di emergenza, non è etico. Un mentore certificato deve prestare particolare attenzione nel richiedere a un tirocinante di acquistare un libro scritto dal mentore certificato; tale requisito è etico se il libro è nell'elenco di lettura della Guida all'addestramento, altrimenti potrebbe non essere etico e il mentore certificato è incoraggiato a consultare il Comitato etico della Federazione.

Il codice etico come uniforme

La poesia “Italia” di Giuseppe Ungaretti, dove il poeta esprime e fa combaciare tutto il proprio amor di patria e il proprio amor paterno, chiude con questi versi:

E in questa uniforme
di tuo soldato
mi riposo
come fosse la culla
di mio padre.

 Il codice etico di biblio/poetaterapeuta va letto in chiave metaforica come la culla dei buoni insegnamenti tramandataci da nostro padre e i padri di chi ha agito e ha aperto, prima di noi, la strada al ruolo terapeutico che la scrittura e la poesia possiedono. Nel disegnare il campo d’azione, il codice etico non disegna solo il confine ma anche un’identità, il perimetro di una casa che offre a tutti protezione.

Resta sotto traccia poi, un altro ruolo che implicitamente svolge il codice etico: quello di collante fra  membri di categoria ma anche fra i suoi biblio/poetaterapeuti professionisti e la comunità che gravita intorno ad essi. La standardizzazione che il codice etico persegue vuole offrire un modello che uniformi l’agire e il suo rendimento, un vestito che renda distinguibile il proprio membro rispetto agli altri, al pari di come può essere il camice bianco o verde di un medico, colori scelti anche per il loro valore simbolico.

In fondo la nascita nel 1969 della prima Associazione di Poetry Therapy, l’APT, a livello mondiale, fortemente voluta dallo psichiatra Dr. Jack J. Leedy (che a sua volta aveva ereditato dal farmacista e poeta Eli Griefer, saperi e amore circa la potenza terapeutica della poesia) è stata determinata sia dalla necessità di unire quei/quelle pionieri/e, mosche bianche a quel tempo, che nella biblio/poetry therapy più si stavano distinguendo per pratiche e risultati, sia dalla necessità di uniformare processi formativi con le relative credenziali e condotte professionali. I protagonisti di questo fondamentale passo sono sinteticamente ricordati sul sito della NAPT, The National Association For Poetry Therapy, che nel 1980 ne ha ereditato il ruolo:

Così mentre il Dott. Leedy continuava a esplorare i benefici terapeutici della poesia al Cumberland Hospital e al Poetry Therapy Center di New York, Ann White (coautrice con Deborah Grayson di Parents and Other Strangers, 1987) lavorava con il Nassau County Recreation Department e ha creato un progetto sperimentale che ha portato i benefici terapeutici della poesia negli ospedali, nei centri di riabilitazione e nelle scuole per bambini speciali. Allo stesso tempo, Gil Schloss, Ph.D. (autore di Psychopoetry, 1976) conduceva sessioni di "psicoterapia" con individui e gruppi presso l'Institute for Sociotherapy di New York. Nel 1969, si unirono al Dr. Jack Leedy per fondare l'Association for Poetry Therapy. Morris R. Morrison, Ph.D., poeta ed educatore, (autore di Poetry as Therapy, 1986) è stato un grande sostenitore dell'Associazione e ha redatto la prima serie sistematica di standard per la certificazione nel campo. Questo documento è stato pubblicato nell'Association of Hospital and Institution Libraries Quarterly nel 1973.” (dal sito della NAPT)

Sono loro i primi che hanno disegnato, cucito e indossato l’uniforme del poetaterapeuta.

Il Codice etico della IFBPT - International Federation for Biblio/Poetry Therapy

https://ifbpt.org/code-of-ethics/

Il codice etico della IFBPT, ovvero della più importante istituzione mondiale chiamata a “formare una Federazione Internazionale allo scopo di garantire etica, standard, requisiti di formazione uniformi e discutere questioni professionali nel campo della Biblio/Poetry Therapy”. In sintesi si fonda su 6 principi:

Principio 1 - Responsabilità

Principio 2 - Competenza

Principio 3 - Dichiarazioni pubbliche

Principio 4 - Riservatezza

Principio 5 - Benessere del cliente

Principio 6 - Rapporti professionali

L’accento in apertura di codice sul principio di Responsabilità ci fa comprendere quanto forte sia il richiamo ai doveri compreso quello di tenere sempre un altissimo profilo professionale. I membri – recita il Codice IFBPT – “sanno di avere una seria responsabilità sociale perché le loro raccomandazioni e azioni professionali possono alterare la vita degli altri”. Questa Associazione, evidentemente, sente altrettanto forte la responsabilità di essere a livello mondiale il principale riferimento della Biblio/Poesiaterapia.

Il codice della IFBT esorta costantemente ogni membro della comunità praticante a prendere coscienza del fatto che ogni grave disattesa del codice etico da parte di un solo membro, ha ricadute cagionevoli su tutti i membri della comunità stessa. Tanto è importante che non mancano per coloro che facilitano i gruppi di scrittura espressiva e terapeutica proposte acquistabili di corsi di etica (di 6 ore) per interpretare il codice etico della Federazione internazionale per la Biblio/Poetry Therapy.

Un esempio di corso riconosciuto dalla IFBPT, che permette di acquisire credenziali, è quello promosso dal Therapeutic Writing Institute, fornitore approvato di formazione continua, attraverso il National Board of Certified Counselors (NBCC). Il corso prevede l’analisi di tutti e sei i principi del Codice, che viene esplorato tramite conversazioni trascritte tra Kathleen Adams, LPC, creatrice del Therapeutic Writing Institute, e Susan de Wardt, avvenute al completamento del suo programma di formazione sulle credenziali. Ognuno può completare il corso assecondando i propri ritmi e tempi. Gli incontri sono moderati da Elaine Brooks, infermiera psichiatrica in pensione e attuale co-presidente della Federazione. Il corso è obbligatorio per tutti gli studenti del Therapeutic Writing Institute e deve essere completato entro il primo anno di formazione oppure prima dell'inizio della facilitazione supervisionata, a seconda di quale evento si verifichi per primo.

Il Codice etico della iaPOETRY - International Academy For Poetry Therapy

https://iapoetry.org/

Lila Weisberger – membro del consiglio della National Association for Poetry Therapy per dodici anni, ex Presidente della NAPT (in carica per due anni), Presidente di certificazione per quattro anni – ha fondato nel 2017 la IaPOETRY, un’organizzazione che fornisce credenziali per il campo della Poesiaterapia/Biblioterapia, ponendo la comunità al centro.

Il suo Codice Etico, che per favorire la riflessione riporto qui tradotto in italiano, a differenza di quello della IFBPT, è sintetico e sposta baricentro sul benessere del cliente, considerato di “massima importanza” sulla condotta interpersonale, e la Comunicazione Nonviolenta. Per il resto in sintesi afferma quanto dettagliato nel codice etico della IFBPT eccetto il punto di chiusura, dove si mette in risalto l’importanza di attivare da parte dei suoi membri un’ “Assicurazione di responsabilità civile”

Tutti coloro che sono coinvolti nella comunità iaPOETRY sono tenuti ad aderire a un codice di pratica etica. Questo codice intende servire da guida per la condotta professionale e interpersonale.

Benessere del Cliente

Il benessere dei nostri clienti sarà della massima importanza. Proteggeremo l'integrità e rispetteremo l'autonomia delle persone e dei gruppi con cui lavoriamo. Applicheremo i principi della Comunicazione Nonviolenta in tutte le nostre interazioni. 

Relazioni professionali

Ci impegneremo a formare e sviluppare rapporti di cooperazione e di supporto con i nostri colleghi e garantiremo di agire in modo professionale ed etico nei loro confronti.

Riservatezza

Rispetteremo la riservatezza delle informazioni date da tutte le persone nel corso del nostro lavoro, agendo all'interno delle linee guida di sicurezza per persone e cose. Ci assumeremo la responsabilità di mantenere la riservatezza di tutte le registrazioni relative al nostro lavoro con gruppi e individui e garantiremo che queste informazioni siano archiviate in modo appropriato.

Standard professionali

Cercheremo di tenerci aggiornati con le informazioni pertinenti riguardanti la pratica e il processo della professione e mireremo a mantenere i più alti standard della professione in tutti gli aspetti del nostro lavoro con clienti e colleghi. Rappresenteremo accuratamente la nostra formazione ed esperienza e lavoreremo all'interno di tali parametri.

 Dichiarazioni pubbliche

Rappresenteremo accuratamente le nostre qualifiche professionali e affiliazioni in tutte le dichiarazioni pubbliche, attività pubblicitarie e promozionali. Tutti gli annunci e le pubblicità forniranno una chiara dichiarazione di intenti e una descrizione delle esperienze da fornire.

Assicurazione di responsabilità civile

Raccomandiamo vivamente che tutti i mentori di iaPOETRY, praticanti di terapia poetica e PTP in formazione acquisiscano un'assicurazione di responsabilità civile adatta allo scopo.

 

Il Codice etico LAPIDUS

https://www.lapidus.org.uk/

LAPIDUS International (Bristol, UK) è un gruppo che si occupa di scrittura per il benessere della comunità e della sua applicazione, agendo “where words and wellness meet” (dove parole e benessere si incontrano). I suoi membri lavorano in una vasta gamma di contesti sanitari, educativi e di altro tipo. Al fine di salvaguardare i membri e i loro clienti, LAPIDUS ha sviluppato le sottostanti linee guida etiche per assistere/aiutare/sostenere/facilitare i membri che lavorano in questi contesti (codice attualmente in fase di aggiornamento).

I membri LAPIDUS sono tenuti a:

1 - Fornire buoni standard di pratica e assistenza forniti con competenza professionale, supporto adeguato e responsabilità, mantenere buoni rapporti con clienti e colleghi e dimostrare impegno e rispetto dell'etica professionale.

2 - Riconoscere e rispettare i diritti umani e la dignità, comportandosi in modo da promuovere pari opportunità per tutti.

3 - Apprezzare e riconoscere la varietà dell'esperienza e della cultura umana.

4- Assumersi la responsabilità di fornire i migliori servizi possibili ai propri clienti al fine di promuovere il benessere e agire in modo tale da non arrecare danno a nessun cliente.

5- Stipulare contratti con i clienti che siano espliciti sulla natura (ad es. terapeutici, formativi, di supervisione, crescita personale) e sui costi del lavoro e su qualifiche ed esperienza del professionista. Garantire che i diritti e le responsabilità di entrambe le parti siano concordate.

6- Assumersi la responsabilità di essere consapevoli del contesto in cui sono impiegati per lavorare e seguire le linee guida etiche e dimostrare di conseguenza buone pratiche.

7- Fornire e gestire servizi ai clienti in conformità con le leggi del Paese in cui risiedono.

8- Parlare o scrivere (nelle loro dichiarazioni pubbliche) con rispetto e con l'intenzione di dimostrare la propria integrità professionale e la posizione professionale dell'Organizzazione.

9- Assumersi la responsabilità della propria salute e del proprio benessere e della formazione continua e della costante crescita professionale al fine di praticare in sicurezza. Ciò include il monitoraggio regolare e la riflessione sul loro lavoro.

10- Comportarsi senza mai sfruttare un cliente in alcun modo, comprese, ma non solo, le questioni finanziarie e sessuali.

 

Il Codice etico della YAHAT - Israeli Association for Creative Arts Therapies

www.yahat.org

Le terapie delle arti creative in Israele risalgono al 1971, quando l'Associazione israeliana YAHAT - Israeli Association for Creative Arts Therapies, è stata costituita da terapeuti delle arti creative per costruire in Israele queste nuove professioni. Riporta il sito della YAHAY:

Attualmente ci sono 7.000 terapeuti delle arti creative che utilizzano arti che rappresentano i sottocampi delle arti terapeutiche: arteterapia, biblioterapia, danza-movimentoterapia, drammaterapia, musicoterapia e dello psicodramma. La formazione in arti creative terapeutiche prevede un master, fornito in sei college e due università. In Israele, circa il 50% degli arti terapeuti è integrato all'interno del Ministero dell'Istruzione, in particolare nel sistema educativo speciale, oltre che nel sistema educativo regolare. Gli israeliani di arti creative terapeutiche forniscono sessioni di terapia private, nonché terapia di gruppo e diadica ai bambini e ai loro genitori. Gli arti terapeuti sono anche integrati negli ospedali per adulti e nei programmi del Ministero del Welfare e del Ministero della Difesa. Ogni anno 350 laureati completano i loro programmi di formazione e si integrano nel sistema in una varietà di contesti occupazionali. Attualmente, una sfida in Israele è quella normativa, poiché la regolamentazione della legge sulle professioni sanitarie non include le arti creative terapeutiche e quindi la professione attualmente non dispone di una base legale per acquisire la licenza.

Il fatto che siano inseriti anche nei programmi del Ministero del Welfare e del Ministero della Difesa assume una particolare importanza se abbinato ad un ruolo descritto nella sezione “Chi siamo” del sito della YAHAT: “l'associazione ha il compito di delineare le regole dell'etica in questo ambito, il collegamento con i programmi di formazione, gli enti sanitari e i vari ministeri del governo, organismi rispetto ai quali svolge il ruolo di avvocato dei terapeuti attraverso le arti.”

Il Codice etico della YAHAT, datato 2018, va a regolamentare le seguenti professioni di Arti Terapie: Arteterapeuta visive, Biblioterapeuta, Teatroterapeuta, Musicotearapeuta, Psicodrammaterapeuta, Danzamovimentoterapeuta. Il testo molto corposo e dettagliato si può leggere per intero qui.
Di seguito il capitolo introduttivo, che definisce i tratti generali:

Capitolo A: Introduzione

Il codice di etica professionale è progettato per stabilire standard appropriati che daranno forma al carattere professionale dell'arteterapeuta e per stabilire regole che aiutino a mantenerne l'integrità. Questo codice cerca di delineare regole di condotta etico-professionale e di instillarle nei praticanti della professioni delle arti terapie e nei loro pazienti. Il codice etico cerca di influenzare in Israele l'unicità e la qualità delle professioni arti terapiche - per i terapeuti che vi si dedicano e per altre comunità professionali, per vari i datori di lavoro e per il pubblico in generale.

Le regole deontologiche formulate nel codice etico sono vincolanti per tutti gli arti terapeuti praticanti in Israele.

Il codice etico professionale è formulato nel genere maschile, tuttavia è destinato sia ai maschi sia alle femmine.

Questo documento è stato costruito sulla base del Codice Etico di Yahat, redatto per la prima volta da Peretz Hesse e aggiornato da Yehudit Siano e Tamar Hazut. Recentemente è stato aggiornato e riscritto dall'Etica Comitato di Yahat, con l'aiuto dei membri dell'Alto Consiglio Dr. Noga Ben-Sasson, Dr. Susanna Pendzik, la dott.ssa Edna Nahum-Nissimov e la dott.ssa Ilana Lach.

Gli arti terapeuti devono avere familiarità con il codice etico, tenersi aggiornati di tanto in tanto e sono obbligati a seguirne le linee guida (ciò è conforme alla ratifica della decisione del Consiglio superiore in 2018). I terapeuti sono invitati a rivolgersi al Comitato Etico di Yahat per ogni questione e necessità.

Ogni Comitato etico attua un proprio iter “processuale” a seconda del ruolo, dell’Associazione, della Cultura a cui appartiene. Il Codice etico della IFBPT - International Federation for Biblio/Poetry Therapy chiude il sesto e ultimo punto proprio chiarendo le modalità con cui si deve agire, quando si è testimoni di un comportamento non consono al codice da parte di un collega:

Quando i biblio/poesiaterapeuti e i facilitatori di poesia applicata vengono a conoscenza di una violazione etica da parte di un altro biblio/poesiaterapeuta  o facilitatore di poesia applicata, tentano in modo informale di risolvere il problema portando il comportamento all'attenzione di questo collega. Se la cattiva condotta è di natura minore e/o sembra essere dovuta a mancanza di sensibilità, conoscenza o esperienza, tale soluzione informale è generalmente appropriata. Tali correzioni informali vengono apportate tenendo conto di qualsiasi diritto alla riservatezza coinvolto. Se la violazione non sembra suscettibile di soluzione informale, o è di natura più grave, biblio/poesiaterapeuti e facilitatori di poesia applicata la portano all'attenzione del Comitato etico della Federazione internazionale (Credentials Committee) per la biblio/poesiaterapia.

 

[1] Dal greco (τό) δέον -οντος «il dovere» e -logia , termine filosofico coniato nella forma inglese (deontology) da J. Bentham (1748-1832), filosofo, giurista ed economista inglese.

 


 

Dome Bulfaro Foto Dino Ignani Rimini 2016

Dome Bulfaro (1971), poeta, esperto di poesiaterapia, si dedica alla poesia (di cui sente un servitore) ogni giorno dell’anno. È tra i più attivi e decisivi nel divulgare e promuovere la poesia performativa; ed è il principale divulgatore in Italia della poetry therapy/poesiaterapia. Dal 2021 è docente di Poesiaterapia e Lettura espressiva poetica presso l’Università degli Studi di Verona, nel pionieristico Master in Biblioterapia. Nel 2013 ha ideato e fondato con C. Sinicco e M. Ponte la LIPS - Lega Italiana Poetry slam. Nel 2023, ha ideato e fondato con M. Dalla Valle. P. M. Manzalini e I. Monge la BIPO - Associazione Italiana Biblioterapia e Poesiaterapia, prima associazione di categoria. Ha fondato e dirige Poetry therapy Italia (2020), rivista di riferimento della Poesiaterapia italiana. Ha fondato e dirige (con Simona Cesana) PoesiaPresente – Scuola di Poesia (2020) performativa, scrittura poetica e poesiaterapia. www.domebulfaro.com

(Foto Dino Ignani)
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