Poetry Therapy Italia

                                

Ad abitare poeticamente il mondo si comincia da piccoli, perché poesia e bambini si somigliano, come testimonia Benedetta Mazzilli che da anni propone ai suoi allievi progetti di sviluppo della creatività, dove la parola diventa perla preziosa, creatrice di mondi.

 

Lavorando con i bambini, e amando la poesia, come genere letterario e, soprattutto per le sue potenzialità di cura e benessere della persona (amore raddoppiato da quando mi sono avvicinata agli studi sulla poesia come terapia), sono sempre stata convinta che la poesia e i bambini si assomiglino.

La poesia è “il forziere delle gemme nella cultura umana e civile di un paese. Se la scuola deve formare l’uomo e il cittadino non può rinunciare ad attingere a quel forziere” (Bruno Tognolini).

La frase di Tognolini è lo spunto per affermare la necessità di parlare e fare poesia a scuola, ma non come una parte di programma da affrontare in un certo periodo dell’anno, bensì come fil rouge da seguire e percorrere per molteplici ragioni.

Differentemente da quanto si potrebbe pensare, la poesia è un genere letterario particolarmente adatto ai bambini. Con gradualità, naturalmente.

 Molta editoria propone per i più piccoli, già da diversi anni, sia autori contemporanei (Giarratana, Bellemo, Carminati…) sia i grandi autori della letteratura mondiale, in una veste molto piacevole e interessante. Per non parlare dei moltissimi albi illustrati, che per la loro valenza artistica, per l’impostazione grafica e la cura del testo, si presentano come vere e proprie “poesie”.

Insegno italiano nella scuola primaria da ventisette anni e ho potuto verificare quanto il linguaggio dei bambini, per ritmo e sonorità, sia vicino a quello della poesia. Ai bambini piace giocare con le parole, con i suoni e si divertono a creare consonanze e assonanze.

 Ma non è solo l’aspetto ludico che avvicina i bambini alla poesia, rendendoli “somiglianti”. I bambini riescono a vedere l’universale nel particolare, il mondo in una macchia sul pavimento, in un’ombra sul muro, in un fiore. I bambini sono poeti per natura: sanno creare un linguaggio ricco di associazioni insolite (“Sembra questo… sembra quello”), di similitudini e di metafore originali.  Per questo, e per altri mille motivi, l’incontro con la poesia deve avvenire presto, sin dai primi anni di scuola, al fine di stimolare i bambini a manipolare le parole a scopo espressivo, a produrre associazioni originali di senso e di suono. La poesia diventa così strumento e fine per lo sviluppo della creatività. La parola diventa perla preziosa e creatrice di mondi.

Una volta, chiedendo ai bambini una definizione di poeta, “chi è il poeta per voi?”, ebbi di rimando questa risposta: “È una persona grande con il cuore bambino”. Il cuore bambino: bisogna farsi piccoli per riconoscere la meraviglia!

Abitualmente leggiamo ad alta voce, tutti i giorni, anche e soprattutto poesie. Un rito per l’inizio della giornata. Ma la poesia non deve essere solo letta. La poesia deve essere “fatta”. Le attività sulla poesia, i laboratori di poesia con i bambini non mirano a far diventare tutti poeti, ma a regalare ai bambini degli strumenti che, come dice Chandra Livia Candiani “non ci abbandonano quando la vita è dura e non sappiamo come e a chi dirlo; strumenti che non ci lascino soli quando la gioia ci sommerge e vorremmo lasciare tracce, dire a qualcuno che si può essere felici”. E ancora, la poesia è mezzo attraverso il quale si esprime, a volte inconsapevolmente, lo stato emotivo, un disagio, una situazione che si manifesta in una parola, in un’associazione, in un’anafora. Un’illuminazione.

A questo proposito, voglio condividere l’esperienza appena conclusa nella scuola in cui insegno.

Il progetto Tu sei poesia ha coinvolto le classi terze e due moduli di quarta ed è nato dalla necessità di avvicinare i più piccoli alla poesia, attraverso un processo di ascolto, lettura e scrittura finalizzato alla conoscenza, in ultima analisi, di sé e al benessere del gruppo e del singolo.

Ogni incontro è stato caratterizzato dalla lettura di più albi illustrati, per proseguire con attività di scrittura creativa: scrittura automatica con fase estrattiva, scrittura con la tecnica del ricalco, il piccolo undici, cut up del metodo Caviardage®, per finire con la tecnica base, sempre del Metodo Caviardage® (sono insegnante certificata del Metodo di Tina Festa).      

In fase progettuale ho delineato gli argomenti che avrei affrontato: Il mondo dentro di me, I miei colori, Le mie parole, Cos'è la poesia, I sogni dei bambini, L’imperfezione è bellezza, La poesia come espressione autentica del me più vero, La metafora, Io sono poesia.

Temevo di aver abbondato, ma gli albi scelti, le tecniche di scrittura utilizzate e il processo del Metodo Caviardage®, mi hanno incoraggiata nel proseguire sulla strada delineata in fase progettuale.

Per esempio, nel momento in cui ho detto loro, a proposito dei sogni dei bambini, di utilizzare la scrittura automatica (una scrittura di getto, di pancia), grande è stato il mio stupore nel vedere quanto avessero scritto, sia per il loro interesse nel tema proposto, sia perché, in quella prima fase, sapevano che non ci sarebbe stata alcuna condivisione, quindi, nessuna valutazione / giudizio da parte mia o della loro insegnante di classe. Utilizzando i cinque sensi hanno creato similitudini e metafore incredibili: “I sogni dei bambini sono zucchero filato”, “Cavalli che galoppano liberi”, “Profumo di mamma”. Alla scrittura automatica è seguita la “fase estrattiva”: la scelta di tre/quattro frasi che avrebbero voluto “salvare”, che “avrebbero voluto mettere in uno scrigno”. Le frasi scelte sono state poi riscritte secondo un ordine libero e poi condivise. Ogni bambino, poi, ha donato il suo verso ed è nata la poesia del gruppo.

Ho ripetuto più volte, durante gli incontri, che nella poesia “col meno si ottiene di più” e, vederli, durante le attività, alla ricerca della parola speciale, quella illuminata e illuminante, o del paragone incisivo, è stato meraviglioso. Poi, ho detto loro di togliere quel “come” e, una volta fatto, creavano metafore.

Con la tecnica del ricalco, dopo la lettura di un albo bellissimo, Il mio cuore di Corinna Luyken, edizioni Fatatrac, hanno scritto una successione di versi, in cui l’anafora e la metafora (Il mio cuore è… quando…) hanno portato in evidenza situazioni emotive e vissuti individuali. La condivisione è sempre stata proposta come libera, ma, alla fine, tutti hanno voluto condividere col gruppo.

La scelta dell’attivazione per la creazione di un pensiero poetico con il Metodo Caviardage® non è stata sempre la stessa: a volte l’ascolto di un brano musicale intervallato dal suono delle campane tibetane; a volte un esercizio guidato sul respiro; altre la lettura di un albo. La varietà della scelta è stata calibrata sul gruppo classe di ogni incontro.  In seguito, guidati dalla mia voce, hanno applicato la tecnica base secondo il processo del Metodo. Lo stupore nel leggere le produzioni e la bellezza che da esse traspariva ha coinvolto tutti, bambini e docenti.

Ogni incontro è stato caratterizzato anche dalla presentazione di una tecnica grafico-pittorica (per creare sfondi ai loro testi) e dalla costruzione di semplici libricini con un foglio di carta (leporello, fanzine). Con i bambini, l’utilizzo dell’aspetto grafico-pittorico e la manipolazione sono fondamentali oltre che accattivanti. D’altra parte, con la poesia “si mettono le mani in pasta”: il lievito è rappresentato dalle parole, scelte o emerse, che ci chiamano per creare nuovi mondi o per far emergere il mondo, spesso sconosciuto, dentro di noi e, magari, iniziare ad “abitare poeticamente” (Christian Bobin) quello al di fuori di noi.


 mazzilli benedettaBenedetta Mazzilli, laureata in Lingue e Letterature Straniere, insegna dal 1996 presso il 2° C.D. “N. Fornelli” di Corato (Bari), città in cui è nata. Dal 2021 è insegnante certificato del Metodo Caviardage® di Tina Festa. Master in Arti Terapie Integrate (Artedo), ha seguito corsi di poesia terapia, propedeutici alla pratica, della scuola PoesiaPresente e completato il Corso Base di Biblioterapia Italiana. Ha partecipato a corsi di poesia e di scrittura poetica presso Fenysia e Scuola Holden. Ha pubblicato alcune sue poesie per le collane Luci Sparse e Dantebus. Ama progettare e condurre laboratori esperienziali di scrittura poetica per adulti e bambini.