Poetry Therapy Italia

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La recensione Annarita Zazzaroni del libro pubblicato da Mille Gru di Luca Buonaguidi, un libro che è un cammino, un viaggio, ma anche un ricco forziere di citazioni di testi poetici, nomi illustri, approcci, metodi sperimentali, spunti di approfondimento che ci permettono di comprendere quanto la poesia sia scienza del sé e cura dell’altro

 

Partiamo dalla fine. Partiamo dalla Bibliografia di questo volume prezioso che, fin dal titolo, celebra l’unione di due realtà così contigue e in continuo dialogo tra loro in ogni epoca storica: la poesia e la psiche. I Greci sapevano bene che ψυχή, psiché, letteralmente il soffio vitale, l’anima, era anche un’entità immaginifica, creativa, leggera e vibrante; infatti, con lo stesso termine, ψυχή, designavano anche la “farfalla”. Anima e farfalla: quale potente immagine poetica e metaforica! E partendo proprio dalla fine del volume di Luca Buonaguidi, noi vediamo chiaramente quanto lungo e significativo sia stato il percorso di questa unione. La Bibliografia di Bonaguidi è infatti un ricco forziere di nomi illustri e importanti, in campo psicanalitico, scientifico, letterario, filosofico, estetico; un forziere che dimostra la completezza e l’accuratezza degli studi dell’autore e la fondatezza di questo lavoro.

19 R cover internaIl volume è diviso in cinque parti e accompagna chi legge in un cammino che parte dall’ispirazione poetica per arrivare alla «terapia della poesia» (quinta parte), cioè alla poesia come cura, approccio utilizzato da Bonaguidi anche nella sua pratica clinica. Si parte, quindi, dal passato per arrivare agli studi più moderni e attuali, che dimostrano come le arti, e qui nello specifico la poesia, siano motori in grado di attivare specifiche aree cerebrali, creative e ricettive, e, quindi, di portare benessere e salute alla persona. La quarta di copertina spiega questo sempre più attuale avvicinamento di poesia e psiche, proprio sul terreno della cura: «Il giorno in cui poeti, filosofi, psicologi, scienziati, medici, artisti troveranno un terreno di incontro e parleranno una lingua comune è sempre più vicino e questo libro compie un passo significativo avvicinando la poesia alla scienza, l’intuito all’analisi, l’ispirazione alla terapia». Così, spiegando e dialogando con poeti, psichiatri, poetiterapeuti, Bonaguidi non solo illustra approcci e metodologie della poetry therapy, ma viene a dare statuto e chiarezza alla figura dell’«artista-medico, del terapista della poesia, del terapoeta o di qualche professionista della psiche che tenga in grande considerazione l’elemento poetico dell’esperienza e del linguaggio e si renda disponibile ad abitare i rimossi e gli abissi» (pp. 360 – 361).

La prima parte del volume, L’enigma della poesia, oltre a un primo paragrafo di accesso al volume, contiene i due interessanti Poesia e terapia e Poesia e follia. Il primo di questi due paragrafi citati parte dalla considerazione del fatto che «fin dall’antichità la cura medica e le cerimonie di purificazione venivano officiate per mezzo della poesia» (p.49), per giungere agli Stati Uniti del XX secolo e alla  poetry therapy, chiarendo in modo molto appropriato quali siano le differenze tra la produzione di un poeta e quella di un paziente, e quali siano gli aspetti da considerare se ci si trova nel campo della letteratura o in quello della cura e della formazione. Poesia e follia considera il rapporto molto delicato che esiste tra creatività e follia, lasciando una risposta aperta, che ha a che fare con l’individualità e la possibilità di trovare se stessi e la propria dimensione di espressione del Sé.

La seconda parte, Storia dell’ispirazione poetica, è un viaggio attraverso le maggiori correnti e stili letterari, dalla preistoria e dal mondo classico a oggi, non escludendo culture diverse da quella occidentale, in un dialogo interculturale che diventa davvero scandaglio delle forme poetiche; un capitolo che può essere utile anche a scopi didattici, per trovare vie diverse di approfondimento a scuola. Tutto il volume contiene numerose citazioni di testi poetici (altra grande ricchezza di questo lavoro) e spunti che possono essere letti e percorsi nelle proprie letture personali, in gruppo o in classe.

L’incontro tra poesia e psicologia è la terza parte, che costituisce lo spartiacque del libro, quando la poesia comincia a diventare anche terapia, benché Bonaguidi giustamente ricordi nel titolo del primo paragrafo di questo terzo capitolo che si tratta di una «(ri)scoperta della poesia come terapia». In questa sezione, troviamo anche un paragrafo dedicato alla nascita e allo sviluppo della Poetry Therapy, che costituisce appunto, nel Novecento, un momento fondamentale per chi usa lo strumento della poesia come cura e ascolto della persona (e non del libro – non scordiamo mai la differenza di approccio e obiettivi, su cui anche l’autore, giustamente, torna spesso, come un monito).

La psicologia della poesia (quarta parte), da Freud e Jung alle neuroscienze, è una splendida carrellata di nomi noti e metodi sperimentali, che hanno definito sempre di più la capacità del cervello di pensare per immagini e l’importanza della narrazione e del linguaggio nella psicologia moderna e contemporanea. Un aspetto molto interessante è la sottolineatura della consonanza tra ritmo della poesia e ritmo circadiano, in quel cerchio imprescindibile che si crea tra corpo, psiche, soffio di vita, interiorità. Il ritmo è ciò che regola il nostro corpo e le nostre giornate, così come il ritmo è ciò che anima la poesia. Lavorare su questo aspetto, ad esempio, crea relazioni che portano a un approccio integrato.

Infine, ne La terapia della poesia, leggiamo con dovizia di particolari, studi e chiarezza, quelli che sono i metodi di utilizzo della poesia in campo terapeutico, considerando prima di tutto i principi e gli obiettivi di tali metodi: ricettivo/prescrittivo; espressivo/creativo; simbolico/cerimoniale.

Un libro che è un cammino, un viaggio, ma anche un augurio, come scrive Luca Bonaguidi in conclusione: «la poesia e il mito sono la scienza esatta di quell’altra società [in dialogo con una citazione del Premio Nobel Giorgio Parisi], che possiamo tenere a mente e usare con il cuore, di nuovo, anche in quella che verrà. Non salveranno forse il mondo, ma possono ancora salvare il nostro essere nel mondo» (p. 364).

Luca Buonaguidi, Poesia e psiche. Dall’ispirazione poetica alla terapia della poesia, Monza, Mille Gru, 2023