Poetry Therapy Italia

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Il testo esplora il legame tra tempo interiore e stagioni, evidenziando l'importanza dei ritmi naturali per il benessere psicologico. Lo haiku, di cui si offre anche una selezione tematica, è presentato come strumento per esprimere emozioni e accettare cambiamenti, inclusi quelli climatici, offrendo una connessione con l'anima umana.

 

Il tempo e le stagioni in psicologia

La coscienza delle stagioni e del loro alternarsi riveste una grande importanza nella cultura giapponese da sempre; in tempi più recenti però, lo stretto legame tra la psiche umana, il suo benessere e l'ambiente naturale che ci circonda viene evidenziato, a livello scientifico, anche nelle prassi di cura occidentali.

Il tempo, per come lo conosciamo, è sia un continuum lineare che può essere distinto in passato-presente-futuro, che un circolo che scandisce la periodicità della nostra vita (basti pensare alle ventiquattro ore del giorno, alla settimana, alle stagioni).
Senza addentrarci nelle teorie della fisica o della filosofia, appare evidente a ognuno che il tempo esterno, fisico, misurabile non è il tempo interno soggettivo che sentiamo e viviamo, non sono i ritmi che scandiscono la vita e la crescita della persona, non sono i tempi, ad esempio, della terapia.
La terapia richiede un tempo fisico, certo, quello della durata o della frequenza delle sedute e un tempo interiore, in cui in certi momenti il bisogno o il desiderio del paziente (e del terapeuta) di vedere il terapeuta vorrebbero accorciare o dilatare questo tempo, intaccare un ritmo necessario.

Il tempo di terapia non può e non deve essere interminabile, non può e non deve ricadere nel “tutto e subito” tanto di moda oggi; adeguarsi a un ritmo certo è una condizione necessaria del setting perché necessaria alla nostra interiorità, a cui poter ritrovare ritmi certi garantisce sicurezza e possibilità di crescita fin dai primi istanti di vita.
Poter ricercare anche nelle stagioni – sempre più estreme, caratterizzate da passaggi ed eventi sempre più bruschi – una scansione certa del tempo è un'importante tutela del proprio benessere interiore.

Ascoltare e accogliere il proprio ritmo interiore, infatti, ci avvicina alla nostra anima (analiticamente intesa), ossia a ciò che Hillman definisce:
più che una sostanza, una prospettiva, più che una cosa in sé, una visuale sulle cose. Questa prospettiva è riflessiva; essa media gli eventi e determina le differenze tra noi stessi e tutto ciò che accade. Tra noi e gli eventi, tra l'agente e l'azione, c'è un momento riflessivo – e fare anima significa differenziare questa zona intermedia.

 

Haiku ed elaborazione del lutto

C'è un tempo che non è ciclico.
Un tempo che non ha ritmo, ma crea una frattura definitiva.
Può essere improvviso o atteso, questo tempo in cui i sentimenti e ricordi non hanno confini, in cui il vicino e il lontano, il dolce e l'amaro, i momenti belli e brutti, i pregi e i difetti di una relazione e di una persona sembrano creare un gomitolo emotivo difficile da sbrogliare.

Un tempo del lutto.

Un tempo necessario per salutare chi è stato, per salutare il nostro stare insieme, per poi lasciarlo andare, mantenendo i ricordi e i sentimenti, ma accettando la perdita irrevocabile che ci troviamo di fronte. A volte nella frenesia di incombenze e di emozioni che circondano questo momento, non c'è modo e tempo per ascoltarsi, per connetterci a ciò che abbiamo dentro e a trovare quelle parole capaci di contenere “il dolore che non parla, (che) sussurra al cuore oppresso e gli ordina di spezzarsi” (Shakespeare, Macbeth).

E forse gli haiku sono uno strumento che ci aiuta a trovare le parole, a pensare, prima ancora che a dire, un tale dolore. Nel loro esprimere contemporaneamente ciò che è fuori e dentro di noi, rompono l'angoscia del dolore incomunicabile, lo rendono più tollerabile alla nostra anima e alla nostra mente.

Haiku e cambiamento climatico

La tradizione, poetica prima e psicologica in seguito, ha trovato nello haiku una forma poetica di accettazione ed espressione delle risonanze e dell'equilibrio tra i tempi e i luoghi, naturali e umani, e ciò che risuona dentro di noi; quello che potremmo definire, senza connotazioni religiose, la nostra anima.  Hillman, psicoanalista statunitense, pone l'anima al centro della sua teorizzazione, definendola come una base poetica della mente, capace di connettere immagini, amplificandone le risonanze emotive. Appare chiaro come la struttura stessa dello haiku favorisca tale lavoro associativo.

Per molti secoli i kigo (cioè i versi con il riferimento stagionale) inseriti negli haiku hanno avuto un grado di certezza molto alto, in cui le immagini usate richiamavano immediatamente la stagione e le risonanze emotive corrispondenti; la crisi climatica e il progressivo allontanamento dal mondo naturale, tuttavia, hanno creato un forte grado di dissonanza tra la realtà che abbiamo intorno e quelli che potrebbero essere i riferimenti dell'anima. Viene profondamente scosso un ritmo interiore dato per certo, tanto da essere considerato universalmente condivisibile (ad esempio l'inverno richiama montagne piene di neve; le foglie cadono in ottobre e così via).

Tuttavia, gli haiku si sono rivelati fortemente versatili, ampliando i kigo, poiché la loro funzione non è una mera descrizione della natura che abbiamo intorno ma diventa fornire parole all'eco della nostra anima, cercando di cogliere l'essenza umana.

 

Selezione di haiku

AUTUNNO
L'autunno è il tempo della verità, il momento del bilancio tra successi e fallimenti, il risultato degli sforzi fatti e il riposo; l’età adulta accoglie con consapevolezza che ciò che è stato evitato o procrastinato non darà raccolto. 

Un caminetto
le castagne arrosto.
Generazioni

Una tazza di tè
Andromeda lucente.
Sera di quiete

Prime tempeste
le conchiglie spezzate.
Dure e rotte.

Le foto sparse
Ritagli di passato.
Un crisantemo

La gondola va
laguna increspata.
Natura in declino

Dolci, salate
tra mare e laguna.
Onde d’ottobre

Sguardo lontano,
i campi vuoti attendono.
Tempo che passa

Occhi al cielo,
cercando Cassiopea.
Fredde lacrime.

Il due Novembre.
I Grandi ci guardano.
Animo colmo

Foglie raccolte,
Un ventaglio d'autunno.
Sguardo sognante

Una copertina,
luna sotto la pioggia.
Dolci pensieri

Un caffè caldo,
lo zucchero di canna.
Riscaldandosi.

Prime tempeste,
le conchiglie spezzate.
Dure e rotte.

I piedi freddi,
La luna del raccolto. 
Malinconia

Tempo sospeso,
brividi mattutini. 
Solitudine

Strauss in sottofondo,
Luna velata.
Solitudine

Un libro chiuso,
le foglie che cadono.
Occhi al cielo

Il Grande Carro,
la notte si rischiara.
Meditazione

 

INVERNO
L'inverno, che sia il tempo della stagione o il tempo della vita, fa, talvolta, vedere le cose difficili e fuori dal nostro controllo, ma risplende dello scintillio della neve e delle festività. Si arriva preparati o impreparati a questo momento, a seconda di come sono state vissute le stagioni precedenti; rappresenta il tempo di riposare e prepararsi alle stagioni future, in una serena e vigile attesa, anche nelle giornate più buie o quando la mancanza della neve, del freddo pungente o del vento sferzante induce a non fermarsi mai, a vivere anche questa stagione con frenesia, dettata dalle feste e dalle vacanze. E nell'inverno della vita, l’età più avanzata, è davvero tempo di riposare, ripensare a ciò che è stato, accogliendo ciò che insegna il separarsi da ciò che è stato.

Stagione fredda
giunta all’improvviso.
La fiamma trema

Cena a tempo
Natale in maschera.
Le luci spente

Un’orchidea 
Giardino d'inverno.
Delicatezza

Lo Schiaccianoci
Ricordi di bambina.
Foglie morte

Enigmatico
il cuore dell'inverno. 
Notti e nebbie

Cena a tempo,
Natale in maschera.
Le luci spente

Vento del nord,
oceani lontani.
Solo un sogno

Luce nel buio,
Aurora boreale.
Vaga speranza

Una candela, 
La fiamma tremolante.
Vaghi riflessi

 

PRIMAVERA
La primavera spalanca le porte alle opportunità e rappresenta il momento di agire, anche accogliendo qualche rischio, per poter far davvero nascere qualcosa. Talvolta è il momento in cui si è più invogliati alle nuove esperienze, alla ricerca di nuove conoscenze e decisioni consapevoli che tanto di ciò che si raccoglierà (emotivamente) nelle stagioni successive dipende da questo momento, bisogna agire allontanano le sirene della gratificazione immediata, ma accogliendo la nascita lenta e preziosa di ciò che è stato seminato.+

Le ore tiepide,
un giardino in boccio. 
Piccole cose

Gialli e rossi,
mazzi di tulipani.
Una passeggiata

Un cortiletto,
mughetto odoroso.
Petalo bianco

Tiepida notte, 
I pensieri di ieri. 
Sogno lontano

Urla e rabbia,
Buio in primavera.
Nulla diverso 

Un palloncino,
l bimbo ride gaio.
La semplicità

Giorno più caldo,
concerto all’aperto.
La serenità

 

ESTATE
L'estate è il tempo per nutrire e proteggere ciò che è stato seminato, si chiariscono gli scopi e si vede all'orizzonte il risultato di tanti sforzi. È l'età adulta, il tempo di separare le buone e le cattive “erbe” intese come abitudini, relazioni, cose continuando a coltivare ciò che abbiamo seminato.  Bisogna accogliere il momento presente, con cura e accettazione, nella consapevolezza sia del percorso e delle scelte fatte, che degli obiettivi e dei desideri che nascono dentro di noi.

Si muove pigro
Un ventaglio cinese.
Fine d’agosto

Notte stellata
Sulla riva del fiume. 
Giugno lontano

Pensieri lenti,
Il fresco in veranda.
Rigenerarsi

La leggerezza.
Ombrelloni aperti.
Multicolori.

Venti di giugno 
Caronte a Milano.
Succo di frutta

Sole di luglio.
La palla che rimbalza
Giochi di bimbo

Il mare mosso,
Le Pleaidi all’alba.
Rabbia insonne

Il fiume lento,
Presente e passato.
In cerca di me

Vento caldo
Sabbia bagnata
La giovane libertà

Torrente fermo,
cascata silenziosa.
Cuore confuso

Prime tempeste, 
le conchiglie spezzate.
Debole cuore

Cielo in fiamme,
Aridi scogli neri.
Aspra bellezza

Dolci colline,
Chiara falce di luna.
Cuore amaro

Il tempo lento,
un cappello di paglia.
Pigri pensieri

Notte d’estate,
I fuochi in Laguna.
La meraviglia 

La leggerezza.
Ombrelloni aperti.
Multicolori.

Un’orchestrina,
la brezza mattutina.
Il ghiaccio sciolto
 

 

Bibliografia

Anima. Anatomia di una nozione personificata, Hilmann James, Adelphi, (1989)

 

 


 

azzurra d agostinoCecilia Smeraldi Psicologa e psicoterapeuta, autrice di saggi divulgativi, coltivo da sempre la passione per la lettura e la scrittura. Amante degli animali e  incapace di decidere se preferisco cani o gatti. Da sempre interessata alla possibilità di declinare la poesia nella cura di sé e nella terapia.
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