Un piccolo passo verso la divulgazione della poetry therapy, un piccolo libro per provare – ci aspettiamo anche un testo più ponderoso in futuro – a dare ordine a un universo che ancora cerca appigli sicuri, per un approdo stabile in Italia a ciò che negli USA è già prassi (e teoria) diffusa.
Il tema della poesia che cura si sta facendo strada e questo contributo è senz’altro utile e chiama in causa aspetti del vivere che la poesia da sempre ha esplorato. Nato per celebrare le cure palliative che da vent’anni si praticano nell’Hospice della Fondazione Sanità e Ricerca di Roma, il libretto afferma l’esigenza di un’etica che non deve essere solo teorica, ma deve trovare applicazione nel vivere di ciascuno e della società. Il testo si presenta diviso in due parti: la prima prende in esame testi poetici, la seconda cinque saggi sul tema della cura. Quarantadue poesie per quarantadue aspetti della vita che toccano il corpo e l’anima. Due poesie per ogni lettera dell’alfabeto a declinare una lesione, piccola o grande, irrimediabile o sanabile, che chiede attenzione. I nomi coinvolti sono illustri e proprio perché il tema è radicato nei soggetti, nelle persone, nei corpi che non stanno bene, nelle anime ferite, le strade da esplorare sono innumerevoli e gli squarci che si aprono di pagina in pagina donano una carezza preziosa: se anche il lettore non fosse ammalato – ma chi può dirlo oggi? – si percepisce il desiderio di cura e lo sforzo di trovare parole giuste per raccontare la lotta della vita contro il decadimento e la morte. Una piccola pecca: perché spendere una pagina per la biografia e i testi pubblicati? I nomi sono noti, chiunque può cercare materiale approfondito e specifico, se desidera; era meglio dare spazio alla poesia e al tema.
In Italia non mancano voci su questo settore della poesia, mancano gli spazi in cui il grande pubblico – non gli addetti ai lavori – venga a sapere che c’è un mondo poetico che lavora per la cura delle persone e merita di essere ascoltato.
Veniamo ora agli aspetti trattati all’interno dei saggi.
Nel primo, di carattere costituzionale, si osserva l’evoluzione della legislazione italiana sul diritto alle cure sanitarie. Cammino non semplice, ma ricco di riconoscimenti fondamentali ancora oggi.
Nel secondo si indaga l’origine del termine “medicina”, che in origine allude al prendersi cura senza una contropartita obbligatoria. E poi si vede come medicina e filosofia abbiano camminato appaiate a lungo, unite dalla razionalità e dalla ricerca della precisione. Pur nell’inattingibile perfezione, la medicina resta duplice: sorella dell’empiria e mai pienamente completa come scienza.
Nel terzo si analizza la duplice valenza del termine cura, a partire dalle basi filosofiche poste da Heidegger. Cura medica in senso stretto e cura della persona che ha una patologia: curare e avere cura non sono la medesima cosa L’integralità della cura deve comprendere entrambe le dimensioni. E oltre l’oggettività della scienza c’è anche lo spazio per la soggettività del paziente, che non deve essere trascurata.
Nel quarto il focus è sulla sociologia della cura e l’autore analizza il rapporto tra salute e società e tre prospettive di patologia e relative cure. L’attenzione poi si concentra sul contemporaneo approccio che coinvolge non solo gli specialisti, ma anche lo stesso paziente e la società.
Nell’ultimo si esamina l’evoluzione del termine “cura” nei dizionari, scoprendone la vitalità e le sfumature lessicali.
Proprio questi contributi interessanti aprono la strada ad un discorso poetico-terapeutico che resta sospeso. Le premesse qui sono un buon terreno, occorre ora dar voce alle pratiche di poetry therapy, cosa che sarebbe davvero innovativa in Italia.
Piccolo dizionario della cura, poesie e saggi, AA.VV. coordinato da Vincenzo Mascolo - 2019, Mursia Editore
Giacomo Nucci insegna lettere alla scuola secondaria di 1° grado dopo la laurea in Lettere Classiche in Statale di Milano. Dal 2009 fa teatro e dal 2013 teatro-poesia, sotto la guida di Dome Bulfaro. Ha pubblicato una raccolta di poesie, Sabbie e sorgenti, nel 2013 con Steber Edizioni. Dal 2017 è membro del gruppo editoriale e di ricerca Millegru, con cui ha pubblicato Così va molto meglio. Nuove pratiche di Poetry Therapy e con cui pratica poesia ad alta voce, laboratori per bimbi, massaggio poetico con donne incinte e con adulti.
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