In questo diario in forma di versi, nel quale è possibile ricostruire l’intero percorso di Angelica, da “l’inizio” alle recenti apparizioni di “felicità”, scorrono tanti veleni raccontati a se stessa e a noi lettori con estrema franchezza: odio, ansia, perfezionismo, autodistruzione, l'identificazione e l’attaccamento con il proprio male. L’introduzione critica e le poesie della Lombardi analizzano e testimoniano quanto Angelica, come un’edera più forte di ogni diserbante interiore, sia stata capace di riconoscere e trasformare i propri veleni.
“Ci sono due modi di lavare i piatti. Il primo è lavare i piatti per avere piatti puliti, il secondo è lavare i piatti per lavare i piatti.”
da Il Miracolo della presenza mentale, Thich Nhat Hanh
L’edera è una pianta che per produrre i fiori e i frutti ha bisogno della luce solare, ma non è in grado di reggersi da sola: se non trova un sostegno, si ritrova a strisciare sul terreno alla ricerca di un sostegno. Queste poesie testimoniano come e quanto Angelica cerchi disperatamente la luce del Sole. Per trovarla ha bisogno di un sostegno. Queste poesie sono i tronchi e le pareti sulle quali si è inerpicata per abbeverarsi alla fonte della luce.
Oggi Angelica ha vent’anni e la presente silloge poetica, L'ansia di provare emozioni, composta da versi scritti tra i 17-20 anni, rappresenta il suo debutto pubblico come poeta. Lasciate perdere la questione se siano o meno Letteratura, non è questa la sede. Lucia Bove, una psicologa molto ben preparata anche in ambito letterario[1], me l’ha indicata, ed eccoci qui. Siamo all’interno di una rivista di Poesiaterapia e semmai di fronte a sillogi di questa natura, vale la pena porsi altre domande alle quali puntualmente i testi di Angelica Lombardi rispondono. Le sue parole hanno, come l’edera, radici aeree capaci di creare appigli non solo per lei, ma anche per noi. Sono poesie preziose come lo sono l’aria e l’acqua, perché insegnano tanto su cosa sia e come agisca l’ansia e, ancor di più, perché sono fioriture di fragilità interiori condivise con coraggio insieme a lettrici e lettori sconosciute/i.
In questo suo diario in forma di versi, nel quale è possibile ricostruire l’intero percorso di Angelica, da “l’inizio” alle recenti apparizioni di “felicità”, scorrono tanti veleni raccontati a se stessa e a noi lettori con estrema franchezza: odio, ansia, perfezionismo, autodistruzione, l'identificazione e l’attaccamento con il proprio male. Se vogliamo che l’edera Angelica sia più forte di ogni diserbante interiore è necessario riconoscere e trasformare i propri veleni. La poesia di Angelica lo fa: non mente, non finge, dice tutto, sputa tutto. E fa bene. Anche solo se fosse uno sfogo già andrebbe meglio che non dirlo o, peggio, non dirselo o, peggio ancora, essere del tutto ignara e subire il male, fino a esserne completamente divorata, distrutta.
Quanto e come le abbia fatto bene scrivere queste poesie ce lo confida lei, senza filtri, in più passaggi dei suoi testi, come in questo:
il silenzio lo detestavo
mi portava a pensare,
per sto troppo silenzio angosciante,
però in queste nottate silenziose sono nata,
tutto quello che dal vivo non dico io lo scrivo
e tramite la scrittura mi sono scoperta.
(da La nascita)
Ma queste poesie possono aiutare anche altre adolescenti che stanno attraversando un’analoga esperienza a scoprirsi? Così risponde in modo frontale Angelica:
e se un giorno mai qualcuno leggesse ste parole,
vi auguro di non essere me
di non stare così
vi auguro di essere forti
di essere abbastanza,
non abbiate paura vi prego
vivete
sappiate sempre che l’ansia non è una cosa reale
la paura non è reale
voi siete reali.
(da Gli spiriti)
Queste poesie possono aiutare professionisti della cura a svolgere con maggiore consapevolezza il proprio mestiere?
Queste dieci poesie, auto selezionate da Angelica, sono meglio di un Manuale sull’ansia. Leggetele verso dopo verso e comprenderete quante indicazioni utili offrono a un/a professionista della cura. Di ansia hanno scritto e parlato, direttamente o indirettamente, Seneca, Shakespeare, Austen, Pessoa, Auden, Gandhi, Rakusa, Yalom, Bertoni e tante/i altre/i, e leggerne passi e versi fa davvero bene al cuore, ma è altrettanto fondamentale relazionarsi intuitivamente, razionalmente, emotivamente e fisicamente anche con chi l’ansia l’attraversa oggi. L'ansia è una ladra di energie, fiducia, speranze, pace, felicità. Ti deruba della vita presente, dei doni del presente, facendo del tuo passato una macchina che produce in automatico solo future visioni nefaste.
Vivere preparandosi a vivere non è vita ma condanna a sopravvivere reclusi nel futuro. L’oltre, lo sa bene Pessoa, senza presente, diventa soffocante:
(...)
C’è abbastanza bellezza nello stare qui e non in qualche altro luogo.
Se c’è qualcuno oltre la curva della strada,
si angustino loro di quel che c’è oltre la curva della strada.
Quella è la strada per loro.
Se dobbiamo arrivare là, quando là arriveremo sapremo.
Per ora solo sappiamo che là non stiamo.
Qui c’è solo la strada prima della curva, e prima della curva
c’è la strada senz’alcuna curva.[2]
L’edera è una pianta che avvolge il tirso, il bastone di Dioniso, il quale prima di essere venerato dai greci come Dio dell’estasi, era stato originariamente consacrato come Dio arcaico della linfa vitale delle piante. Questo legame con Dioniso fa dell’edera un simbolo d'immortalità e di rigenerazione, ma anche della fedeltà e dell’amore imperituro, per il fatto che l’edera aderisce pienamente al suo sostegno. Ed è questo che auguro ad Angelica, che la sua rigenerazione proceda e fiorisca dalle sue mani e dalle piante dei suoi piedi.
Ti auguro Angelica che il tuo vivere sia il più possibile reale. Che ogni tuo giorno di vita sia Vita Reale. (D.B.)
L’ansia di provare emozioni
l’affetto
si dimostra attraverso un abbraccio
un’ emozione che dura pochi secondi
dove senti l’amore,
un'energia all’interno della mente,
un battito del cuore che piano piano aumenta,
un contatto della pelle,
i brividi dell’atto stesso,
gli occhi chiusi,
un viaggio nella mente
come se l’energia dell’altra persona si stesse rincarando in te
in quei secondi ti senti protetta,
amata,
poi finisce
ti stacchi
l’energia diminuisce
gli occhi si riaprono,
la tua mente smette di viaggiare
vedi la vita la realtà
portata a fidarti degli altri
fidarti di chi ammetteva amore nei tuoi confronti per poi sparire per sempre,
ho smesso di fidarmi,
ho smesso di abbracciare,
non lo voglio
ho interrotto la sua funzione…
credo di non riuscire nell’intento,
non ne cerco ma ne sento il bisogno
non voglio crederci.
*
Edera
questa ragazza è piena di ira
odia così tanto
che sentimento strano
quanto il suo significato
un astrattismo
un’emozione
quasi la invidio
ha aperto le porte
la sua mente ora è immacolata di nuovo
maledetta la sua esistenza
come maledice la sua vita
orripilanti guasti nel suo cuore
un intreccio di edera che lo copre
attenzione che nessuno osi muovere la pianta
non scopritele quello che tiene nascosto
rischierà di provare qualcosa
nuovamente
l’odio la minaccia
a lei piace
il suo cuore ripercuote la mente
credo la pugnali
credo abbia paura
urla ma lei non lo sente
che strano
colei che tanto ha amato
ora odia profondamente
chi è stato mi chiedo
cosa ha scatenato in lei una minaccia
vomitala quell’edera
scopri i suoi rami che ne sono avvolti
tieni solo la radice affinché possa crescere nuovamente in un’altra sfida
un nuovo inizio
un nuovo amore
affinché possa odiare a tal punto da amarsi
credere in se stessa
non dipendere da nessuno
la pianta è più forte di lei
credo sia ancora giovane
quanto le resta per invecchiare
prima che possa tornare a vivere?
*
La nascita
l’ansia mi ha portato un po’ da tutte le parti,
la notte io la divoravo
ricordo di aver visto l’alba molte più volte dell’orizzonte,
ma la verità è che a me la notte non piaceva
il silenzio lo detestavo
mi portava a pensare,
per sto troppo silenzio angosciante,
però in queste nottate silenziose sono nata,
tutto quello che dal vivo non dico io lo scrivo
e tramite la scrittura mi sono scoperta.
Che lamento la mia testa
quanta rabbia questa “ansia”
come mi piacerebbe che rimanessimo due ricordi
lontani divisi,
innocui silenziosi
come la vetta di una montagna che dopo la fatica c’è il panorama e dopo di essa il vuoto incombe
sarebbe più semplice
scomparire nell’ombra piuttosto che provare,
cercare di lottare,
nel mentre però il buio mi travolge,
ho perso il mio mare
e così mi aggrappo ai ricordi credendo di nuotare
senza accorgermi che ormai ho smesso di respirare.
*
La serata
vienimi a prendere
questo posto non mi appartiene
questo corpo non mi appartiene,
ho preso il telefono
credo di fare un giochino
uno di quelli che riesce a distrarmi,
una nausea incontrollata
non riesco a stare qua
così tanti occhi su di me
cosa guardano mi chiedo?
Ho paura,
lei è più forte
lei la odio
affogo ogni mio pensiero con una lacrima leggera sfiora la mia guancia
le mie labbra adesso sono bagnate,
che tormento
nuovamente
la mia saliva ha un sapore salato
ma non è così male
mi ricorda il mare
l’acqua che da piccola bevevo per errore
e che adesso mi accomuna,
che strana sensazione
mi piace.
Voglio tornare a casa
voglio parlarti
cerco di non chiamarti,
SONO FORTE
“abbracciami ti prego
riscaldami tra la culla
le tue braccia
che morbide mi stringono”.
Sono in bagno
qui sono al sicuro
i mostri non ci sono più,
sto meglio
credo…
Sono a casa
credo di stare impazzendo
forse già lo sono,
ogni minimo errore per me è una pugnalata
vivo con la mente
il mio corpo si è rifugiato
e adagio è sul mio letto.
Non ho sonno
e quindi scrivo,
che liberazione
è così tardi
come li odio
tutti questi pensieri
ho così voglia di sognare.
*
La vita
non ho mai espresso il desiderio di voler infliggere agli altri il mio dolore,
per cui ho pensato che sparire fosse la scelta migliore,
ho cercato in gran parte di essere diversa,
di cambiare,
ma ogni volta nella mia testa rientrava il male.
Ho tante cicatrici passate i miei traumi da cui combatto da anni.
Non riesco a non essere negativa,
perché quando sei abituata al male vedi solo il male
e inizi a rinchiuderti in quella camera,
quello spazio chiuso,
pensando di stare meglio mentre la vita
al di fuori va avanti.
Mi concentro così sulla vita delle altre persone perché sono tutte così diverse dalla mia,
tutte così perfette,
anche se il termine perfetto viene percepito come qualcosa di irraggiungibile,
per cui questa parola non credo sia efficace utilizzarla.
Ho quella voglia di innamorarmi,
di ricominciare e di stare bene.
L’amore deve accompagnarti però nel mentre stai bene con te stesso.
Quindi cosa devo fare per essere felice?
Se mi concentrassi sul vivere nel presente,
tutti così
convinti delle loro scelte e io sono qui a reggere il lume.
*
L’inizio
così bello un giorno d’estate dalla mente va girovagando,
quando nell’oscurità tutto chiaro andò diventando,
forse l’ansia si stava formando
e il mio cuore non potevo calmarlo,
fatto sta che certo non posso dimenticarlo ma soltanto modificarlo
un sentimento che piano piano andava trasformando,
nel mentre nella mente stava viaggiando.
*
Gli spiriti
sento comunicare gli spiriti della mia testa
pensieri fissi dentro me,
il mio cervello lavora e non si stanca mai di farlo
penso che se tutto questo dovesse finire un giorno
la mia tristezza potrebbe attenuarsi ma io non conosco nessuno disposto a farlo,
i medicinali non mi calmeranno e da sola rimarrò se ciò continuerà;
lo spirito dentro di me canta
ma non canta cose belle:
la paura la tristezza il disonore
tutto ciò che innesca il concepire degli esseri umani
e se un giorno mai qualcuno leggesse ste parole,
vi auguro di non essere me
di non stare così
vi auguro di essere forti
di essere abbastanza,
non abbiate paura vi prego
vivete
sappiate sempre che l’ansia non è una cosa reale
la paura non è reale
voi siete reali.
*
La stanchezza
non voglio più pensare,
la vita sta passando così
stanca,
stanca di tutto,
di tutti
piangendo,
l’ansia mi divora,
la nausea costante,
la paura di vomitare,
i volti delle persone che restano a fissarmi
mentre cammino,
dove il loro giudizio mi scorre addosso
all’interno del cuore
della mente
mi ripercorre come un pensiero fisso
mi tormenta,
tormentano
l’odio che provoca la paura.
Non voglio staccarmi da casa
qualunque sia lo spostamento non mi sento tranquilla
voglio essere lontana,
da ogni problema
ogni situazione
da tutti,
dove la cosa migliore è dormire e fingere di stare bene,
dove anche questa volta vincerà la paura
e il cuore che ignoto prova un sentimento sconosciuto.
*
Il sogno
nel mentre la luna dalla finestra di casa mi osserva,
io percepisco un immenso vuoto che dentro di me va placando
e al rintoccar della notte più fonda una solitudine nella mia mente sale,
perché nel mentre tutti a dormire sono,
io sto sveglia ad aspettare il sonno profondo nel mentre decido di guardare oltre quella finestra
e immaginando con la mia mente un nuovo mondo,
quello che nei miei sogni tendo a manifestare,
un mondo dove io sono me stessa circondata da altri con il carattere mio,
la consapevolezza che tutto sia finto e logico
ma fino a che punto può essere tutto bello e tutto finto
allo stesso tempo.
Nei miei sogni sono ciò che temo di più una persona libera,
con i superpoteri per aiutarmi a scontrarmi con il male
mio,
nel mentre però il sonno arriva
chissà in che mondo sarò stavolta,
chissà se nello svegliarmi sarà davvero tutto finto.
*
Il buongiorno
e così mi sveglio di nuovo,
la notte svanita
la luce brilla verso il sole
pensieri ormai possono continuare
nel mentre nel sonno placati erano diventati,
l’amore è un eterno vortice
la mia felicità nel vento la vedo
che gira il mondo per cercarmi
“Dove sei” mi urla
non mi sente
lentamente si avvicina
mi vede
lacrimo,
sparisce nuovamente
nel cielo un altro giro e torna
chissà tra quanto
nel frattempo la cerco io
esco
bevo
rido
vivo.
Angelica Lombardi, biografia
Salve a tutti, mi presento, mi chiamo Angelica Lombardi, sono nata a Pistoia il 21 dicembre 2003 e vivo tuttora a Pistoia.
Mi considero una ragazza gentile, sensibile e sorridente, l'unico problema è che sono un po' iperattiva, ma fa parte della mia personalità, altrimenti non sarei me stessa.
Quest'estate ho trascorso alcuni mesi lavorando in un ufficio che vendeva caffè e prodotti per la salute personale, ma a ottobre inizierò la scuola di grafica a Firenze. Amo la poesia fin da quando ero bambina ed è una mia passione insieme alla pittura, alle moto, ai videogiochi e alla musica. Il mio sogno è diventare uno sviluppatore di giochi, ma se non ci riuscissi, spero di diventare una buona graphic designer. Purtroppo soffro di ansia e finora la poesia è stata una parte fondamentale della mia terapia, rilassa la mia mente e non posso farne a meno. Ad oggi ho appena iniziato il mio cammino e spero di realizzare il mio sogno.
Note
[1] Di suo abbiamo appena pubblicato il libretto di Hermann Hesse e Adele Hesse, In memoria di nostro padre, traduzione dal tedesco di Lucia Bove e Antonietta Luciani, Mille Gru, Monza, 2023.
[2] Dalla poesia Oltre in Un’affollata solitudine. Poesie eteronime
Dome Bulfaro (1971), poeta, esperto di poesiaterapia, si dedica alla poesia (di cui sente un servitore) ogni giorno dell’anno. È tra i più attivi e decisivi nel divulgare e promuovere la poesia performativa; ed è il principale divulgatore in Italia della poetry therapy/poesiaterapia. Dal 2021 è docente di Poesiaterapia e Lettura espressiva poetica presso l’Università degli Studi di Verona, nel pionieristico Master in Biblioterapia. Nel 2013 ha ideato e fondato con C. Sinicco e M. Ponte la LIPS - Lega Italiana Poetry slam. Nel 2023, ha ideato e fondato con M. Dalla Valle. P. M. Manzalini e I. Monge la BIPO - Associazione Italiana Biblioterapia e Poesiaterapia, prima associazione di categoria. Ha fondato e dirige Poetry therapy Italia (2020), rivista di riferimento della Poesiaterapia italiana. Ha fondato e dirige (con Simona Cesana) PoesiaPresente – Scuola di Poesia (2020) performativa, scrittura poetica e poesiaterapia. www.domebulfaro.com
(Foto Dino Ignani)
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