Abbiamo intervistato Elaine Brooks e Nancy Scherlong, attuali presidenti della International Federation for Biblio-Poetry Therapy (IFBPT), sul percorso di formazione che questa federazione internazionale mette a disposizione per diventare poetiterapeuti.
Costituita nel 1983, la IFBPT (precedentemente National Federation for Biblio-Poetry Therapy) è un'organizzazione no profit, il cui scopo è fornire standard formativi ed etici; stabilisce infatti standard di eccellenza nella formazione e nelle credenziali dei professionisti nel campo della biblio e poetry therapy e autorizza personale qualificato a esercitare come mentore nel processo di formazione di coloro che iniziano un percorso di scrittura terapeutica. L'IFBPT lavora a stretto contatto dal 2002, con la National Association for Biblio-Poetry Therapy (NAPT), pur rimanendo un’entità separata. L'IFBPT non è un'associazione a libera adesione, ma un ente certificatore, retto da un consiglio di amministrazione composto da esperti clinici che siano accreditati nel campo della biblio/poetry therapy.
Usando una metafora, come descrivereste la vostra associazione?
La metafora più appropriata per l'IFBPT potrebbe essere quella di un albero, che è legato dalle radici al terreno ricco e fertile della creatività, ma che contemporaneamente è connesso al cielo, con le sue vaste e inutilizzate risorse e animato dal desiderio di crescere in connessione con una foresta di altri alberi che rappresentano tutte le artierapie.
Come si diventa poetiterapeuti? Quanti anni di studio occorrono?
Una volta che una persona ha deciso di iniziare la formazione, il primo passo è la scelta di un tutor che lo guidi nel percorso formativo. Il tutor fornisce sia formazione didattica, sia supervisione. Il tirocinante creerà quindi un piano di formazione, che verrà poi sottoposto all'IFBPT per l'approvazione. Occorrono dai due ai cinque anni per completare la certificazione, a seconda del livello scelto e del ritmo di studio. Sono previsti i seguenti quattro moduli formativi, differenti in termini di durata e di tipologia di attività prevista:
1. Didattica: che prevede lo studio delle teorie e dei metodi della terapia poetica; include la partecipazione a conferenze, workshop, lezioni e seminari intensivi.
2. Facilitazione: che rappresenta il vero lavoro pratico di formazione e può aver luogo in centri di riabilitazione, scuole, centri per anziani, biblioteche, chiese, prigioni, ospedali e altri centri clinici per la cura delle malattie psichiatriche.
3. Mentoring (supervisione): è il tempo impiegato per ricevere indicazioni dal proprio tutor e fornire feedback sul proprio operato. Il mentoring può essere sia individuale, sia di gruppo.
4. Peer Poetry Therapy Experience: si realizza attraverso la partecipazione a un gruppo di poetry therapy tra pari, che può essere guidato da qualcuno già in possesso di credenziali in poetry therapy, o ancora in fase di formazione.
Perché è importante avere un tutor/supervisore? Esistono mentori, da voi formati, che operano anche in Italia?
Attualmente la formazione in poetry therapy avviene attraverso un modello che noi chiamiamo “institute without walls”, cioè un modello che costruisce le competenze attraverso la partecipazione ad attività in ambiti diversi, non necessariamente afferenti alla stessa struttura, al di fuori di un vero e proprio programma universitario. Per questo motivo, è necessario essere accompagnati nel percorso da un tutor, che garantisca il raggiungimento degli standard previsti, fornendo contemporaneamente l’approccio multidisciplinare di un professionista che già lavora nel campo. L’IFBPT ha attualmente diciassette mentori in grado di lavorare con nuovi tirocinanti, che possono sempre utilizzare modalità di apprendimento a distanza, sebbene l'affiliazione con un gruppo locale, per quanto possibile, resti la soluzione ideale. (Per informazioni www.ifbpt.org).
Attualmente non ci sono supervisori approvati IFBPT in Italia e saremmo entusiasti di lavorare insieme per creare una collaborazione! Diventare un tutor richiede una certificazione in poetry therapy e un'esperienza post certificazione nel tutoraggio; siamo quindi consapevoli che potrebbero esserci alcuni ostacoli, dovuti alle differenze culturali nei programmi di formazione dei nostri rispettivi Paesi, ma potremmo lavorare insieme per abbatterle.
Perché esistono diverse tipologie di poetry therapist come il CAPF, CPT, PTR?
Molte persone approcciano la materia avendo alle spalle un’estrema varietà di percorsi (come insegnante, medico, bibliotecario o scrittore, ecc.), di conseguenza è stato necessario rendere disponibili tre livelli di formazione e conseguenti credenziali, che abilitino a lavorare in campi differenti: quello che affronta persone sane o portatrici di patologie mentali (vedi anche l’articolo “Certificazioni per poeti e biblio terapeuti – International Federation of Biblio-Poetry Therapy” di Marco Dalla Valle, pubblicato in questo stesso numero della rivista):
– Certified Applied Poetry Facilitator (CAPF): è un operatore che ha una buona conoscenza della letteratura e della scrittura, associate a una conoscenza della psicologia di base e delle dinamiche di gruppo. La formazione del CAPF non è finalizzata a un’attività in campo medico;
– Certified Poetry Therapist (CPT) è un professionista della salute mentale, che ha conseguito una laurea in campo medico e può quindi lavorare autonomamente, in accordo con il protocollo contenuto nel “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders“ e in conformità con le leggi del proprio Stato;
– Registered Poetry Therapist (PTR), come nel caso precedente, si tratta di un professionista nel campo della salute mentale, ma con grado più avanzato di formazione e lavoro sul campo, commisurato ai più alti livelli di pratica clinica.
Quanti studenti si stanno formando attraverso la vostra associazione ogni anno?
Non è facile a dirsi, comunque dal 2015 abbiamo accolto un totale di trentasei persone in formazione, che ora sono a vari livelli di completamento del proprio percorso. Non c’è un numero fisso per anno, perché ogni piano di formazione è valido per cinque anni e viene modificato periodicamente per includere i progressi compiuti e stabilire una data di completamento a seconda dei risultati raggiunti.
Sono previste borse di studio/premi di merito?
L'IFBPT non richiede denaro per la formazione in senso stretto, ma solo per il rilascio della certificazione e le tasse di rinnovo. Le tariffe per la formazione effettiva vengono stabilite dai singoli tutor e dai docenti dei corsi approvati. In passato l'IFBPT ha collaborato alla realizzazione di seminari e corsi di formazione ed è stata sempre sensibile alla necessità di flessibilità finanziaria.
C'è uno specifico periodo dell'anno per iniziare la formazione?
No, si può iniziare lo studio in qualsiasi momento dell'anno; questo perché la formazione IFBPT non è legata a nessuna istituzione o ad una procedura di ammissione accademica. Parte del processo di candidatura prevede un’analisi approfondita del proprio curriculum formativo e di eventuali crediti precedentemente guadagnati. Prima di iniziare è sempre meglio contattare un tutor, in modo da ottenere una copia dei requisiti di ammissione (esiste comunque un’apposita guida alla formazione “training guide”). Per richieste più puntuali consigliamo di contattare l’ufficio amministrativo all'indirizzo email:
Ci sono molti studenti internazionali in formazione?
Attualmente ci sono nove persone, provenienti da altri Paesi (al di fuori degli USA), che rappresentano il 25% di coloro che attualmente stanno seguendo la nostra formazione.
Elaine Brooks, è un'infermiera olistica statunitense, Certified Applied Poetry Facilitator, tutor di terapia della poesia e specialista in transition writing. È certificata come poetry therapist dal 2002, utilizza poetry e journal therapy (terapia diaristica) nel suo lavoro.
Nancy S. Scherlong, statunitense, è Registered Poetry Therapist (PTR), certified journal therapist e un tutor per entrambi i metodi. Professoressa universitaria, formatrice aziendale e coach del benessere specializzata nel trattamento dello stress traumatico.
Nicole Bizzotto, dottoranda di ricerca all’Istituto di Comunicazione Sanitaria dell’Università della Svizzera italiana di Lugano. Ha l'obiettivo di creare un ponte tra la scienza e la poesia. Ha conseguito un M.Sc. in Cognitive Psychology in Health Communication (doppia-laurea tra l’Università della Svizzera italiana a Lugano e l’Università Vita-Salute San Raffaele a Milano) con il massimo dei voti e lode con una ricerca sperimentale sulle metafore visive. Precedentemente si è laureata in Psicologia Cognitiva all'Università di Trento con il massimo dei voti e lode. Collabora con Mille Gru come scientific advisor e responsabile della comunicazione con l’Estero per le pratiche di poetry therapy.
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