Poetry Therapy Italia

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Carol Boland, membro dell’Irish Poetry Therapy Network, ci parla dell'esperienza della poetry therapy in Irlanda, sia per quel che riguarda le pratiche e i contesti di utilizzo, sia per quel che riguarda la formazione dei poetry therapist.

 

La Irish Poetry Therapy Network, conosciuta come IPTN, è un’organizzazione non-profit composta da membri provenienti da Irlanda e Irlanda del Nord. Si occupa di studiare il potere curativo della poesia come strumento capace di individuare e trattare diverse problematiche della nostra esistenza.

È stata fondata nel 2003 dal Dottor Niall Hickey ed è nata come luogo in cui le persone interessate alla poetry therapy potessero iniziare ad operare e approfondire le pratiche curative. Negli ultimi 17 anni questa rete di collaborazioni è cresciuta sempre più e ad oggi gestisce una pagina Facebook, un sito web e una rivista online. Inoltre la IPTN realizza workshop e organizza una conferenza annuale che ha luogo in varie località d’Irlanda.

Riguardo alla poetry therapy in Irlanda, la Dottoressa Shelley Tracey, presidente della IPTN, racconta che le pratiche si svolgono in contesti diversi: centri di salute mentale, comunità, scuole, attraverso laboratori individuali, pratiche private, sessioni tenute da supervisori, in prigione o con persone in libertà vigilata. Tracey ha coordinato la conferenza del 2019 che si è tenuta a Belfast, evidenziando così la vera essenza della Irish Poetry Therapy Network, cioè il suo presentarsi come organizzazione che non ha confini territoriali.

Sono sei i professionisti che in Irlanda fanno parte della IPTN, che, negli ultimi anni, si sono maggiormente concentrati sul miglioramento delle competenze, non solo in Irlanda ma anche all’estero. Sono così stati creati collegamenti con organizzazioni americane, come IaPoetry, International Academy for Poetry Therapy, Bridexngs Poetry Center, International Federation for Biblio/Poetry Therapy (IFBPT) e National Association for Poetry Therapy (NAPT); mentre tra le altre associazioni vanno ricordate Out of the Blue (Wales) and Lapidus International (UK). Nel 2018 inoltre la IPTN ha collaborato con Lapidus International e IaPoetry nella gestione di una conferenza con partecipanti che provenivano da Irlanda, Irlanda del Nord, Inghilterra, Galles e Stati Uniti. Più recentemente c'è stato l'avvicinamento a un ulteriore gruppo di lavoro che esplora i confini tra medicina e poesia, la Hippocrates Poetry Initiative for Poetry and Medicine (UK).

Nel suo manuale di poetry therapy, The Backwards Book (2014), Hickey afferma che quando si inizia a parlare di poetry therapy irlandese, in contrapposizione a quella di altri paesi, si sollevano questioni relative alla diversità culturale. A proposito di questo, possiamo dire che la poetry therapy assume certamente le caratteristiche culturali del contesto in cui opera. Anzi è importante che le diverse idee vengano valutate e riconosciute e che i contributi di diversi gruppi culturali vengano incoraggiati all’interno della grande scena della poetry therapy globale. La maggior parte dei praticanti di poetry therapy irlandesi è partita in Irlanda e si è poi specializzata altrove, in organizzazioni come le americane iaPoetry e IFBPT, dato che in Irlanda ancora non vi sono luoghi di accreditamento per chi pratica poetry therapy. Ci si augura che ciò possa cambiare in un futuro non molto lontano.

La poetry therapy in Irlanda è praticata da terapisti poetici (Poetry Therapists) e da praticanti di poetry therapy (Poetry Therapy Practitioners). L’appellativo "terapisti" viene usato solo in riferimento a professionisti del settore della salute mentale che hanno una lunga esperienza come psicoterapeuti o medici.

L’accreditamento come professionista di poetry therapy e terapista poetico riguarda sia teoria, sia pratica e il lavoro in team e a coppie è una parte importante del processo. Per i dettagli riguardo all’istruzione di un poetry therapist è possible consultare la sezione Training in Poetry Therapy sul sito IPTN.

In Irlanda vengono svolte specifiche sessioni di poetry therapy sia a livello clinico, sia di sviluppo, in gruppo e individualmente. Secondo Hickey, chi pratica poetry therapy darà molta importanza ai giochi di parole e all’apertura mentale. In una tipica esperienza individuale di poetry therapy si comincerà con una poesia selezionata dal facilitatore, che dovrà tenere a mente tutte le difficoltà e i problemi che il fruitore può avere in quello specifico momento. Quest’ultimo, poi, esplora la poesia utilizzando la discussione, i processi psicodinamici di linguaggio metaforico, il simbolismo e le associazioni di parole esplorate durante l’apprendimento delle tecniche di poetry therapy. Cogliere il linguaggio metaforico del paziente rappresenta il cuore del processo terapeutico. Come affermano Hynes e Hynes-Berry (1986): “È la poesia unita alla discussione che agisce come canale che collega conscio e inconscio”.

La poesia scelta viene letta dal facilitatore e poi dal partecipante, spesso viene poi riletta una terza volta alternando alcuni versi letti dal partecipante e dal facilitatore. Leggere la poesia insieme dona il senso di una “voce unica” e aiuta così a rompere le barriere dell’isolamento. A volte infatti la poesia è associata a emozioni negative che vengono collegate per esempio al periodo della scuola. Per stimolare una risposta emotiva connessa alle immagini e ai versi della poesia viene posta una domanda: “Ci sono versi, frasi o immagini che ti parlano?” Segue poi il racconto del paziente che viene esplorato per studiarne il mondo simbolico e per raggiungere ulteriori livelli di scoperta. Dopodiché si ha un momento dedicato alla scrittura e qui viene dato spazio alla poesia o anche alla prosa.

La natura della poetry therapy include anche la possibilità che eventi del passato o emozioni represse possano venire alla luce e portare disagio al paziente. Sessioni di gruppo di poetry therapy possono in tal senso essere rischiose quando siamo di fronte a situazioni di grande vulnerabilità e quindi vi è la necessità di avere facilitatori qualificati e con esperienza.

Alla fine della sessione di gruppo si può usare una poesia scritta in gruppo per chiudere positivamente l'incontro e, solitamente, ciò non manca mai di alleggerire l’umore di tutti prima di salutarsi. La modalità irlandese prevede che il facilitatore chieda ai partecipanti di offrire un loro verso che hanno scritto durante la sessione (prosa o poesia). Così i partecipanti leggono ciò che hanno scelto e la poesia viene annotata di getto, prendendo vita da sola.

Di seguito pubblichiamo una poesia scritta dai partecipanti di Poetry and the Third Eye durante la Conferenza del 2017.

Aprendo il terzo occhio
Ho guardato allo specchio
Ma l’ho tenuto inclinato
Dapprima un cielo blu
Rifletteva indietro
Questa è la mia vita
La mia scelta
Scelgo la libertà
Sopravvivendo a un atto d’amore
Per nutrire valore e personalità
Vedo le schegge delle stelle che esplodono
E una stirpe che parla di lato
I morti non possono rispondere alle domande
Ora ho catturato l’anima
Ti sfido a rompere l’incantesimo
Un posto dove solo io posso andare
Sei più coraggioso di quel che pensi.

Come sostiene VanMeenan (2002), “non devi essere un poeta o impostare ciò che scrivi come una poesia, l’importante è l’accesso alle emozioni e ai pensieri”. Inoltre pensare che il facilitatore debba essere uno scrittore o un poeta significa non capire come funziona la poetry therapy. Come si evince dalla poesia di gruppo qui sopra, l’interesse della poetry therapy non è creare una poesia con le rime perfette, ma aiutare le persone a esprimersi e lavorare con le loro emozioni per raggiungere uno stato di benessere mentale.

CONTATTI:

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Website: irishpoetrytherapynetwork.blogspot.ie

Facebook: Irish Poetry Therapy Network

Ezine: issuu.com/poetrytherapyjournal

Riferimenti:

Hickey, N (2014). The Backwards Book; Poetry Therapy from Practice to Theory. Wexford; Boland Press.

Hynes, M and Hynes-Berry, A. (1986). Bibliotherapy: The Interactive Process – A Handbook. USA: Taylor and Francis.

VanMeenan, K. (Ed.) (2002). Giving Sorrow Words. USA: NAPT

(Traduzione in italiano di Sara Rossetti)

 

 


 

azzurra d agostinoCarol Boland, ha una laurea in Studi sui Media e una in Psicoterapia e Counselling, ed è inoltre Poetry Therapy Practitioner (PTP).
Carol è membro ed ex presidente della Irish Poetry Therapy Network (IPTN).
Usa la poetry therapy durante i suoi incontri di psicoterapia e svolge workshop in tutta Irlanda in cui utilizza la poetry therapy per la “scoperta del sé”. 

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