È solo guardandolo in questo modo, come un insieme di cose uniche, e perciò importanti e insostituibili, che possiamo amare e rispettare il mondo. La poesia è una forma di questo amore.
L’evoluzione del mondo è così rapida e imprevedibile, che l’unica possibilità di successo è quella di saper inventare ogni volta nuove soluzioni. In realtà nessuna epoca più della nostra, che per certi aspetti sembra negarla, ha bisogno di menti capaci di fantasia.
La poesia è una brezza. Sarà sufficiente lasciare socchiusa la porta perché possa entrare portando con sé un cambiamento. Farà svolazzare fogli, saprà spostare quadri e, se lo vorrà, farà persino cadere vecchi soprammobili impolverati. Potrebbe anche accadere che sposti solo qualche carta qui e là, senza farsi molto notare. Attenzione, però, che se la lasceremo fare ci ritroveremo attoniti di fronte a una stanza che non saremo in grado di riconoscere. Sa fare questo e molto altro, la poesia. E in molti casi potrà addirittura salvarci la vita.
La poesia salva la vita: è questo il titolo del libro scritto da Donatella Bisutti e pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 1992 e successivamente da Feltrinelli nel 1998. Mi capita tra le mani qualche anno fa e mi è subito irresistibile, con un titolo così e in copertina una rosa sospesa nell’aria, rossa e voluttuosa, aperta a un rivolo di rugiada sopra un paesaggio che ne svela l’autore, Salvador Dalì. Il sottotitolo recita Capire noi stessi e il mondo attraverso le parole e non potrebbe essere diverso perché è proprio questo che fa la Bisutti, ci accompagna nel viaggio della poesia come strumento di conoscenza di sé e del mondo e lo fa con un linguaggio delicato e chiaro, sempre trasparente e limpido.
Questo libro non vuole essere semplicemente un manuale d’istruzioni che svela le tecniche attraverso cui la poesia prende forma, i trucchi, le figure, le immagini e le rime ma ci porta dentro la sua stanza e ci mostra come essa abbia profondamente a che fare con i nostri desideri, le nostre emozioni, la parte più nascosta di noi che la maggior parte delle volte teniamo celata anche a noi stessi.
I paragrafi sono brevi e ci arrivano come frecce così che noi lettori possiamo scegliere se correre veloci oppure sostare, rapiti, fermi a osservare qualcosa cui non abbiamo pensato prima. Sono numerosi gli esempi, le citazioni e i rimandi e intanto che proviamo a capire qualcosa in più di questo mistero, ci troviamo a sorridere, emozionarci, andare con la memoria a quei versi e poi prendere di corsa una matita perché quella frase non vogliamo scordarla più.
La poesia salva la vita si compone di due parti: Le parole sono oggetti e L’alfabeto del mondo, a loro volta suddivise in diverse sezioni. Si parte dal gioco del linguaggio, il rapporto tra significante e significato, passando per il rapporto con i desideri e le emozioni, la metafora, le rime, per arrivare alla relazione con le altre arti, la pittura, la musica e ancora il concetto d’ispirazione, la cantina dei sogni e l’esercizio della fantasia. Il volume inoltre si chiude con una ricca bibliografia e ancora un interessante indice dei nomi e degli argomenti.
Lo rileggo con gusto perché so che anche questa volta mi darà una chiave diversa da quella che ho scovato tempo fa e so che saprò custodirne gelosamente le sfumature. Sono piuttosto certa che il successo che questo libro ha avuto nelle sue numerose ristampe sia dovuto anche al fatto che l’autrice ha saputo suonare le corde giuste per parlare al bambino racchiuso in ognuno di noi. Quel bimbo è stato troppe volte dimenticato e ha una pazza voglia di essere risvegliato per tornare a stupirsi, a girare incuriosito e a giocare ancora al gioco della vita. Questo libro è un libro per tutti, per chiunque voglia sfiorare la maniglia e lasciarsi trasformare.
La poesia salva la vita. Capire noi stessi e il mondo attraverso le parole, Feltrinelli, 1992
Sara Elena Rossetti insegna lingua e civiltà inglese a Sesto San Giovanni. Si è occupata della traduzione di poesie di Christina Rossetti (Edizioni San Marco dei Giustiniani e GalassiaArte) e di Andrea Inglese (Patrician Press). Ha pubblicato una raccolta di poesie (Patrician Press) e alcuni aforismi con Edizioni Pulcinoelefante. Ha lavorato con la compagnia teatrale Favola di Mattoni e ora frequenta il corso di teatropoesia e fa parte del Coro DiVerso diretto da Dome Bulfaro.
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